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Attualità | 20 dicembre 2019, 10:57

Pasa (Cgil): "L'emergenza in provincia di Savona non è terminata. La politica batta un colpo"

"La Liguria non è soltanto Genova. È necessario che la Regione Liguria e il Governo, insieme ai Ministeri competenti, capiscano la drammaticità in cui versa il nostro territorio dopo gli eventi atmosferici del 23 del 24 di novembre"

Pasa (Cgil): "L'emergenza in provincia di Savona non è terminata. La politica batta un colpo"

"Io penso che sia necessario un intervento forte deciso di tutto il territorio Savonese, dai sindaci, alla provincia di Savona, e da tutte le forze sociali, è necessario ribadire con forza che l'emergenza a Savona non è cessata". Lo dichiara in una nota Andrea Pasa, segretario provinciale di Cgil Savona. 

"La Liguria non è soltanto Genova. È necessario che la Regione Liguria e il Governo, insieme ai Ministeri competenti, capiscano la drammaticità in cui versa il nostro territorio dopo gli eventi atmosferici del 23 del 24 di novembre e finalmente intervengano con strumenti concreti. Eventi meteo che non sono più straordinari, ma stanno diventando ordinari nel nostro territorio". 

"E’ per questo che c’è la necessità di un piano straordinario, noi lo abbiamo chiamato "Piano Marshall" senza esagerare perché siamo consapevoli che per rimettere in sesto il territorio, le infrastrutture che sono andate danneggiate insieme alle tante, tantissime strade provinciali e comunali, ancora oggi ci sono località completamente isolate, è necessario un intervento straordinario da parte del pubblico. Mi pare che cessato il tam tam mediatico dei primi giorni la politica regionale e quella nazionale poco o nulla hanno fatto e soprattutto non mi pare che stiano lavorando alla costruzione di un "Decreto Savona" in cui dedicare risorse economiche per rimettere in sesto ciò che è andato danneggiato e un piano per il futuro" prosegue Pasa. 

"Inoltre non è stato ancora costituito il famoso "tavolo territoriale" che a gran voce tutto il territorio aveva chiesto al Governatore Toti e ai Ministri che si sono recati a Savona nelle scorse settimane (De Micheli e Bellanova). Ciò è uno schiaffo a tutta la provincia di Savona, ai tanti sindaci che nei primi giorni dell’emergenza si sono prodigati per uscire da una situazione drammatica e ai cittadini che ancora oggi non si vedono garantite le normali vie di comunicazione perché danneggiate o addirittura andate distrutte".

"Un "Decreto Savona" in cui inserire risorse economiche non solo per i danni causati dall'ultimo maltempo, che devono essere comunque risarciti, ma progettare un piano straordinario capace davvero di dare finalmente un impulso a tutta l’economia locale, uno sviluppo che non può che passare attraverso la messa in opera delle infrastrutture strategiche e non più rinviabili quali strade, autostrade e ferrovie. Mi pare invece che non vi sia nulla nella discussione di questi giorni tra Governo e Regione Liguria, se non utilizzare strumentalmente questa tragedia infrastrutturale ed economica savonese per le diverse campagne elettorali che sono in atto ormai da settimane".

"E’ necessario che chi rappresenta il territorio a livello Nazionale, conosca la reale situazione in cui versa la nostra Provincia. Sottolineare la necessità di intervenire immediatamente con strumenti straordinari e prevedere finalmente alla  costituzione del tavolo territoriale con l’obbiettivo di costruire strumenti efficaci ed efficienti. C'è sempre più la sensazione che la politica regionale e nazionale continui a pensare solo ed esclusivamente al capoluogo Ligure, sia quando si parla di nuove infrastrutture da finanziare, sia quando si parla di strumenti straordinari per combattere la fragilità del territorio e il dissesto idrogeologico. Questo non può e non deve più avvenire". 

"La nostra economia rischia di morire, tutti i settori sono drammaticamente colpiti dal Turismo al Commercio, dall'Industria alla Logistica, dalla Portualità alla piccola e media impresa ed è quindi necessario che tutti facciano la loro parte - continua - il territorio non si può e non si deve accontentare di una lettera inviata al Governo in data 6 dicembre 2019 a firma delle istituzioni locali, della Provincia di Savona e di tutti i sindaci del comprensorio savonese. Ci vuole qualcosa in più perché ripeto l'emergenza non è finita e c’è il rischio che nei prossimi giorni la situazione con le piogge previste possa ancora una volta causare danni". 

"Il nostro territorio, il Ponente Ligure non può essere abbandonato ancora una volta dalla politica nazionale e regionale come accadde dopo il crollo del Ponte Morandi. E' necessario denunciare ciò che sta avvenendo nel nostro comprensorio, indipendentemente dalle appartenenze politiche e da chi si rappresenta. E’ in gioco il futuro economico e sociale di questa Provincia . Si deve affrontare una volta per tutte in maniera strutturale il problema della fragilità del territorio, non è più sufficiente tamponare le emergenze". 

"Ciò che abbiamo visto e purtroppo subito nei primi giorni del post 23 e 24 novembre si presenterà nuovamente. Lo testimonia la giornata di oggi con la chiusura dell'autostrada A6 nel tratto Savona-Altare e con ancor più vigore nelle prossime settimane con il fermo dell’impianto delle funivie danneggiato dagli eventi calamitosi di un mese fa. Causando la messa in strada di oltre 300 camion al giorno per trasportare le rinfuse necessarie per la tratta porto di Savona – Cairo Montenotte (via Cadibona) e con l’entrata in funzione del Terminal Portuale di Vado Ligure in un momento in cui nessuna o poche infrastrutture terrestri da e per la piattaforma sono state costruite con un ulteriore appesantimento delle vie di comunicazioni stradali esistenti e purtroppo non sufficienti". 

"Questi problemi non possono e non devono essere problemi delle solo amministrazioni di Vado Ligure e Savona ma lo devono essere di tutto il comprensorio. Siamo stanchi di ripeterlo, ma non ci arrendiamo nel continuare a proporre soluzioni immediate e di prospettiva che passano attraverso una forte fortissima cura del ferro, con un investimento forte sulla rete ferroviaria esistente Savona, Torino e Savona, alla rapida messa in sicurezza e ripristino delle funivie e delle due vie di comunicazioni strategiche A6 e Colle di Cadibona". 

"Ho la sensazione che non si conosca la drammaticità della situazione in cui versa il nostro il nostro territorio e ho paura che non sia finita qui perché non si sta facendo nulla o poco e quindi la situazione non può che peggiorare. Per questo sarebbe necessario uno scatto istituzionale da parte di tutti i primi cittadini di tutti i comuni del nostro territorio. Nelle prossime settimane andiamo incontro ad un soffocamento ed un ingolfamento delle strade e delle autostrada - conclude Pasa - E’ necessario che la politica locale attraverso i rappresentati nazionali chiedano con forza l'inserimento di risorse economiche all'interno dei tre capitoli che si stanno discutendo in questi giorni: Mille-proroghe, Provvedimento di Protezione civile e Legge di stabilità".

Comunicato stampa

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