Sanità - 21 dicembre 2019, 08:00

Una esotica novità sulla tua tavola natalizia

I consigli di nutrigenomica a cura di Simona Oberto

Una esotica novità sulla tua tavola natalizia

Annabella si fermò e alzò lo sguardo verso l’insegna luminosa del nuovo negozio di alimenti naturali, aperto da qualche settimana sotto casa sua: “La natura sulla tua tavola”. Beh, il nome non la entusiasmava molto. Abbastanza banale e un po’ scontato. Ma la sua amica Lucia, fanatica del biologico a prescindere,  gliene aveva parlato così bene che quel sabato mattina, in barba a tutti i suoi impegni familiari, si era alzata, determinata a fare almeno un giro di ispezione. Ma il vero motivo, per cui aveva addirittura rinunciato alla sua seduta settimanale dall’estetista, era legato a una novità.

Da qualche settimana si era iscritta in un gruppo di cucina chiamato “Cibo e salute. Come cucinare con passione con alimenti naturali e alternativi”. Annabella, anche se giovanissima, era già una bravissima cuoca. La sua maestra era stata la nonna materna, che fin da piccina l’aveva abituata a destreggiarsi in cucina tra un erbetta di montagna e una sfoglia tirata a mano. Non c’era piatto che non le riusciva più che eccellente. Ma la sua, era una cucina molto tradizionale e a volte forse anche un po’ pesantina. Effettivamente non si era mai cimentata con pietanze alternative, di quelle dove gli ingredienti base sono costituiti da alimenti con nomi astrusi e a volte impronunciabili. Poi, alla inaugurazione di un nuovo locale sul lago, aveva conosciuto Matìas, ottimo cuoco sudamericano che l’aveva invitata ad iscriversi al suo gruppo.

Il problema era che, per entrare, ogni nuovo candidato doveva superare una “prova”: preparare un piatto alternativo! “Niente di trascendentale” l’aveva rassicurata Matìas “E’ solo una scusa per organizzare sempre una festa, ogni volta che invitiamo un nuovo amico ad entrare.” Ecco qual’era  il vero motivo per cui quel sabato mattina Annabella era lì, davanti all’entrata del nuovo negozio di alimenti naturali ed alternativi: doveva assolutamente trovare un’ispirazione per il suo “battesimo culinario”! Una folata di vento gelido la convinse ad entrare e in men che non si dica si ritrovò a vagare tra le decine di prodotti, di cui almeno la metà non conosceva, nè la provenienza né il possibile utilizzo in cucina. A un certo punto il suo occhio cadde su un piccolo espositore che mostrava una locandina colorata. Al centro, la foto di una palma su una spiaggia esotica e un titolo che recitava “I mille utilizzi del cocco in cucina”. Prese in mano la locandina e iniziò a leggere. C’era due pagine intere di informazioni nutrizionali su quell’alimento che fino a quel momento aveva associato solo alla voce prorompente del venditore di cocco, che più volte d’estate le era capito di incrociare nelle sue lunghe passeggiate in riva al mare. E più proseguiva nella lettura e più il suo interesse aumentava nei confronti di quel alimento, da lei, fino a quel momento, mai utilizzato in cucina.

La locandina, più o meno recitava così “Il cocco oltre ad essere buono è anche, dal punto di vista nutrigenomico, molto ricco di nutrienti, importanti per la salute delle nostre cellule. La palma da cocco in India viene chiamata “kalpa vriksha” vale a dire «l'albero che fornisce tutto ciò che serve per vivere». Questa pianta, a differenza della maggior parte delle piante da frutto, fruttifica tutto l'anno, per questo le noci di cocco sono sempre di stagione! Molti sono i prodotti che si ricavano da questo straordinario albero: l’olio di cocco viene estratto sia dalla polpa fresca sia da quella essiccata; il latte di cocco si ottiene dalla polpa matura e fresca del frutto; il liquido all’interno è “l’acqua di cocco”; la farina di cocco è ricavata dalla polpa disidratata e grattugiata. L’olio di cocco è unico. E’ diverso dalla maggior parte degli altri oli. Ed è proprio questa differenza che gli conferisce gran parte delle sue proprietà nutrizionali importanti. E' composto prevalentemente da acidi grassi a catena media, molto digeribili rispetto agli acidi grassi a catena lunga, che impegnano fegato e pancreas, con un coinvolgimento quindi di bile ed enzimi digestivi.

Invece gli acidi grassi a catena media del cocco viaggiano dallo stomaco al tratto intestinale, da qui vengono immediatamente assorbiti nella vena porta e inviati al fegato, dove verranno utilizzati come combustibile per produrre energia. Inoltre, non circolando nel flusso sanguigno, non vengono immagazzinati nelle cellule lipidiche e non ostruiscono le pareti delle arterie. Poiché questi acidi grassi migliorano l’assimilazione delle altre sostanze nutritive, quando si aggiunge alla dieta l’olio di cocco, l’assorbimento di minerali come magnesio e calcio e di vitamine del gruppo B o di quelle liposolubili D, E, K, A, ne risulta potenziato. Il suo impiego è ottimo anche quando lo si applica per uso topico (esterno), direttamente sulla pelle. Anche in questo caso le cellule riescono ad assorbire i suoi acidi grassi e li convertono in energia. Questo permetterà alla attività metabolica di aumentare, stimolando la guarigione e la riparazione dei tessuti e delle imperfezioni della pelle, come le rughe o piccole cicatrici. Inoltre l’olio di cocco costituisce un’ottima alternativa ai classici filtri (creme) solari. Applicato sulla pelle protegge dalle scottature, ma a differenza delle creme solari, non blocca i raggi ultravioletti UV necessari alla sintesi dell’importantissima vitamina D. Altro importante nutriente ricavato da questo frutto è il latte di cocco che è straordinariamente nutriente. È una buona fonte di minerali come il selenio e il magnesio, ma anche di potassio, ferro e zinco. In misura minore, rappresenta una fonte di vitamine C ed E, potenti antiossidanti, protettivi contro l'azione dei radicali liberi.

La metà dei suoi grassi è composta da acido laurico, che nonostante sia un grasso saturo, ha dimostrato di diminuire i livelli di colesterolo LDL (cattivo) in favore del colesterolo HDL (buono) e di avere una forte azione antibatterica e antivirale, soprattutto a livello intestinale. E’ anche un’ottima fonte di proteine! Ottima anche la farina ricavata dalla polpa disidrata e grattugiata del cocco, perchè è molto ricca di fibre: il suo contenuto equivale al 58% della composizione totale, il ché la rende ideale per chi soffre di disturbi intestinali. Favorisce la motilità intestinale e la regolarità. Ha un basso indice glicemico, per questo può essere consumata senza problemi anche dai diabetici, infatti la farina di cocco, a differenza di altre, non crea oscillazioni significative dei livelli dello zucchero nel sangue. Ciò vuol dire che dona un senso di sazietà che dura a lungo ed energia pronta all’uso. E’ una farina senza glutine: questa lipoproteina proinfiammatoria che si trova comunemente nel grano. La farina di cocco è dunque un’alternativa sana, sicura e naturale per chi soffre di celiachia o di altri disturbi di natura allergica legati al consumo delle farine bianche tradizionali. “Quante proprietà nutrizionali racchiuse in una noce di cocco!” Ecco cosa stava pensando Annabella mentre leggeva quella bella locandina che raccontava i vantaggi dell’utilizzo in cucina di quel frutto esotico! “Ecco l’ingrediente perfetto che mi farà fare un figurone!” pensò Annabella. “Farò una variante della mia torta alla zucca.

Aggiungerò la farina di cocco a quella di riso e grano saraceno. Anzi, anche qualche scaglia di cocco fresco!!” Il viso della ragazza si illuminò. Sapeva di essere brava in cucina ma questa volta voleva superare se stessa “Niente burro ma solo olio di cocco. E non userò neanche il lievito classico ma al suo posto un vasetto di yogurt di capra e un cucchiaino di bicarbonato. Uova fresche del mio amico Antonio. Niente zucchero. E come tocco finale una pioggia di gocce di cioccolato nero fondente che, smorzando il dolce della zucca e del cocco, renderà la mia torta un equilibrio di sapori.” Allora fate come Annabella! Approfittate dell’occasione delle feste natalizie per portare sulle vostre tavole un dolce buonissimo e nello stesso tempo molto nutriente, ricco di sostanze amiche delle vostre cellule. Uscite dalle gabbie delle diete di restrizione che vi costringono a piatti sconditi e poco appetibili, tutto in nome ahimè della conta delle calorie e optate per piatti buoni e saporiti, preparati magari con alimenti alternativi. La cosa importante è la qualità della materia prima! Perché lo scopo del cibo è quello di portare nutrimento alle nostre cellule e contemporaneamente di appagare il nostro piacere, in un binomio perfetto che ci regalerà la salute…mangiando bene!

Simona Oberto cura il sito web www.cibocuranaturale.com e la pagina facebook "Il tuo coach alimentare".

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