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Attualità | 04 febbraio 2020, 13:00

Or.S.A. Liguria: "Ecco le nostre considerazioni e perplessità sul raddoppio ferroviario"

L'Organizzazione Sindacati Autonomi Settore Ferrovie ha incontrato la Commissione Trasporti Regionale. Presenti anche Assoutenti, WWF e Legambiente

Or.S.A. Liguria: "Ecco le nostre considerazioni e perplessità sul raddoppio ferroviario"

Nella mattinata di ieri, 3 febbraio, una delegazione della Segreteria Regionale di Or.S.A. (Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base), Settore Ferrovie, ha incontrato la Commissione Trasporti della Regione Liguria.

Sul tavolo un argomento importante come quello del raddoppio ferroviario.

Al confronto hanno partecipato anche Assoutenti (rappresentata da una figura “storica” di questa associazione come il borghettino Gianluigi Taboga) e le delegazioni di realtà associazionistiche attente alla tutela del territorio come WWF e Legambiente.

Or.S.A. Liguria esprime le proprie perplessità relativamente a come oggi l’idea di raddoppio è concepita. Spiegano i rappresentanti del sindacato: “In questo scenario le varie forze politiche sia di maggioranza che di opposizione vedono di buon grado il completamento dello spostamento a monte dell’ultimo tratto di rete ferroviaria rimasto sulla costa.

Non saremo certo noi ad opporci a tale progettualità, ma è nostro preciso dovere invitare i soggetti coinvolti a valutare attentamente se un’opera così costosa porterà realmente dei benefici alle comunità locali e agli utilizzatori dei servizi ferroviari. Una delle tante bufale che si sentono dire per giustificare l’opera in oggetto è che una linea a semplice binario sia sinonimo di arretratezza. E’ facilmente dimostrabile invece che in nazioni dove il trasporto pubblico è più sviluppato (ad esempio in Germania), le linee a semplice binario non costituiscano un punto negativo; certo, per evitare lunghe soste ai treni è necessario prevedere binari atti agli incroci, cosa che da noi è stata cancellata come detto precedentemente.

Un altro argomento spesso utilizzato per acquisire consenso è dare respiro alle città oggi tagliate in due dalla ferrovia. Tale argomento è vero solo in parte, dal momento che il problema non è la ferrovia, ma il suo attraversamento che deve avvenire sui vecchi passaggi a livello con barriere anziché per mezzo di moderni sottopassaggi stradali, in qualche caso respinti con apposito Referendum (Loano). Infine, si tende spesso a spacciare la nuova linea come se fosse ad alta velocità. Vogliamo ricordare a tutti che da Albenga a Borgio attualmente i treni possono viaggiare a 125 km/h, mentre da Bordighera a Taggia Arma, sulla linea simile a quella che si vorrebbe costruire, viaggiano a 100 km/h.

La richiesta, viste le premesse, non essendo in nostro potere condizionare le scelte della politica, è di valutare attentamente tutte le ricadute legate sia al movimento turistico delle località che perderebbero il treno, sia al volume di traffico passeggeri, ma soprattutto al mondo agricolo nella pianura di Albenga, dal momento che non ci è chiaro chi si accollerà i costi della manutenzione della massicciata (rilevato) tra Ceriale ed Albenga che da oltre 100 anni protegge dall’avanzamento del mare una fetta importante della fertile piana ingauna e delle relative attività agricole.

Non neghiamo che, proprio negli ultimi 2 anni, i sempre più intensi fenomeni meteo stiano letteralmente erodendo detta barriera artificiale, in particolare da dopo gli eventi eccezionali del 29 Ottobre 2018 (binario pari interrotto per una settimana per lavori di ripristino massicciata finita in mare) e non ultime le recenti forti mareggiate, con onde che arrivano a lambire i binari: per questo motivo non si deve assolutamente trascurare questo aspetto di manutenere il rilevato in questione.

Altri punti critici sono la tratta Finale-Borgio, col mare che sempre più spesso “sale” sull’Aurelia e le tratte tra Albenga e Alassio e tra Alassio e Laigueglia, spesso soggette a frane e/o smottamenti dei terreni adiacenti, soprattutto in occasione di forti piogge, punti critici che per questo motivo vengono costantemente monitorate da RFI. Non deve poi essere trascurato l’aspetto logistico delle nuove Stazioni (o fermate) che si verranno a creare. Prendiamo ad esempio il recente raddoppio Andora-Imperia: attualmente le stazioni di Diano ed Andora sono “cattedrali nel deserto”, poco o nulla integrate con le vicine cittadine sotto l’aspetto di mezzi pubblici e con servizi inesistenti (non ci sono negozi, i bagni non sono facilmente individuabili, come pure le sale di attesa, a Diano in fase di realizzazione della nuova stazione non sono stati previsti locali adibiti per il servizio di vendita e assistenza) e prima di queste stazioni anche Taggia versava (versa) nelle medesime condizioni.

Per questo motivo riteniamo che non possa essere concepita una nuova linea senza un adeguato servizio navetta verso i centri urbani; allo stesso modo si dovranno garantire ampi parcheggi di interscambio e servizi fruibili: è difatti obiettivo comune fare in modo che l’utenza privilegi l’utilizzo dei mezzi pubblici rispetto a quelli privati, nell’ottica di un impatto ambientale sostenibile. Un ultimo aspetto riguarda l’offerta commerciale: bisognerà fare in modo di potenziare il trasporto regionale ferroviario, dandogli una cadenza costante (un treno ogni 20/30 minuti nelle 2 direzioni) in modo che l’utenza percepisca l’impegno delle Amministrazioni e l’utilità stessa di avere un trasporto efficiente, efficace e puntuale, possibilmente integrandolo con l’orario del TPL”.

Concludono: “Or.S.A. Liguria non sarà certo colei che esprimerà un parere negativo sulla realizzazione di un’opera infrastrutturale importante per il Ponente Ligure, che unita alla definitiva realizzazione del potenziamento infrastrutturale del Nodo di Genova e alla realizzazione del Terzo Valico potrà rilanciare il trasporto su ferro nella nostra Regione e farla uscire da un sempre più probabile isolamento con il resto del Paese e dell’Europa, anche a seguito delle non ottimali condizioni delle reti stradali e autostradali liguri; inoltre tale opera innalzerà i livelli di sicurezza della linea con l’eliminazione definitiva di ben 14 passaggi a livello che rappresentano la causa principale di incidenti ferroviari; vuole però porre l’attenzione su tutte le possibili conseguenze, in particolare sull’impatto turistico nel non avere più treni che colleghino i centri urbani, soprattutto se, come già accaduto in passato, le nuove fermate non saranno integrate col territorio circostante. Chiede quindi alla Politica tutta di tenere conto di quanto da noi riportato, al fine di non ripercorrere errori già commessi nel passato anche per un mero contenimento dei costi per la gestione della linea ferroviaria (desertificazione delle linee e delle stazioni, chiusura punti vendita e assistenza, ecc.); considerare quindi questo intervento infrastrutturale come ulteriore sviluppo del trasposto ferroviario con l’obiettivo di ritenere questo tipo di trasporto risorsa primaria per il territorio ligure”.

Redazione

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