“Circa il 10% dei contagi a livello nazionale riguarda il personale sanitario, e pensiamo che il dato sia simile in Liguria”. Lo ha detto ieri il presidente della regione Giovanni Toti a margine della consueta conferenza stampa sui dati del contagio da coronavirus.
Sarebbero quindi circa 170 gli operatori delle cinque asl liguri, medici, infermieri, oss, personale delle pubbliche assistenze e delle case di riposo, che avrebbero contratto il virus dall’inizio dell’emergenza. A Imperia alcuni giorni fa aveva fatto scalpore il contagio dell’operatore della Croce Bianca Davide Marino, ricoverato all’ospedale di Sanremo.
Il Borea, nosocomio matuziano individuato dall’Asl per il trattamento dei pazienti covid vede il contagio del medico del reparto di gastroenterologia Rodolfo Bastardini. Altri casi, almeno una decina ci sarebbero tra medici e infermieri, ma una stima esatta non è al momento possibile per via del numero di tamponi ancora troppo basso, anche tra il personale sanitario. In emergenza anche il personale delle case di riposo dopo i casi registrati a Imperia, a Diano Marina, a Pontedassio, a Sanremo e a Ventimiglia.
Medici, infermieri, oss e personale delle pubbliche assistenze sono in prima linea a fronteggiare il virus, anche se non sempre dotati dei dispositivi di protezione personale, come le mascherine. In regione, secondo quanto ha annunciato Toti, starebbe per arrivare un carico da 5 milioni di mascherine dalla Cina e dagli Usa. Toti ha inoltre annunciato l’aumento dei tamponi e l’avvio dei test sierologici, “test in via sperimentale- ha detto - li stiamo regolamentando perchè occorre una gestione accentrata da parte nostra”.
Sul fronte dei dispositivi di protezione individuale, come mascherine e guanti, il commissario straordinario di Alisa Walter Locatelli ha scritto agli enti gestori di strutture sociosanitarie extraospedaliere, annunciando la fornitura dei dispositivi di protezione, e chiedendo ai legali rappresentanti di fornire una motivazione di richiesta motivata del direttore sanitario, specificando il numero e la fattispecie di casi registrati, il numero di posti letto, l’asl di appartenenza e il setting assistenziale.
“Le forniture DPI – si legge nella lettera – saranno progressivamente erogate alle strutture sociosanitarie extraospedaliere. Tenuto conto dell’approvvigionamento odierno, si ritiene necessario provvedere alla distribuzione in favore degli enti gestori di tutti i setting assistenziali/filiere (anziani – disabili – psichiatria – dipendenze) e in ogni asl territoriale della regione che evidenzino:
- la presenza di soggetti in cui è accertata una diagnosi di infezione da covid-19;
- la presenza di soggetti in cui vi sia un effettivo sospetto diagnostico (che presentino sintomatologia caratterizzata da febbre superiore ai 38 gradi, tosse secca, dispea cui possono associarsi dolori muscolari, congestione nasale, rinorrea, faringodinia, diarrea, senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica);
- la presenza di soggetti che siano stati a stretto contatto con casi probabili o confermati di covid-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi”.
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