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Sanità | 26 marzo 2020, 13:25

L'appello di Cooperarci: "Abbiamo urgente bisogno di nuovi collaboratori in provincia di Savona"

La cooperativa sociale opera in strutture assistenziali ma, in questa circostanza straordinaria, ha il permesso da Alisa anche di "arruolare" personale non Oss purché con esperienza

L'appello di Cooperarci: "Abbiamo urgente bisogno di nuovi collaboratori in provincia di Savona"

Un appello importante, in queste ultime ore, è stato diramato da Cooperarci, cooperativa sociale che in provincia di Savona che abitualmente conta un bacino di oltre 500 collaboratori con attività in vari settori, residenze protette, asili, assistenza.

Nel messaggio divulgato attraverso ogni canale telematico si legge: "Abbiamo bisogno di personale, tanti sono in malattia! Gli operatori delle strutture sono anche essi decimati. Alisa ci concede come già in passato in via straordinaria di inserire anche personale non qualificato Oss, purché solo con esperienza! E se qualche Oss in questi giorni ha perso ore sui lavori a domicilio e si rende disponibile… Ora disponiamo di alcune scorte di DPI, tra i quali anche le tute e i caschi protettivi".

Abbiamo contattato la presidente Laura Gengo per approfondire la questione. Ci spiega: “Stiamo parlando di una situazione ovviamente molto complessa; noi normalmente lavoriamo con personale adeguatamente formato a livello professionale, medici, infermieri, oss e gestiamo soprattutto strutture per anziani in tutta la provincia. Ma mi sento di dire che non è un problema solo nostro: in queste giornate di emergenza, il bisogno di collaboratori riguarda tutte le cooperative sociali e i privati che lavorano nel settore delle case di riposo, residenze protette, rsa”.

Leggiamo nell’appello che un po’ di DPI sono arrivati. Spiega ancora Gengo: “Lavoriamo sempre con tutte le precauzioni del caso e con i Dpi che, devo ammettere, facciamo fatica a trovare, pur essendo in contatto a livello regionale con tutte le strutture che se ne stanno occupando. Colgo l’occasione per ribadire che noi abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione con Asl, ospedali, Regione e naturalmente nel nostro ruolo non ci sostituiamo alla sanità ma, semmai, la affianchiamo con i nostri servizi. In questo momento la richiesta è altissima e stiamo cercando di fornire questi strumenti indispensabili, anche se non è sempre facile disporre di materiale altamente professionale adeguato proprio a causa dei numeri dell’emergenza che si fanno sempre più alti e, di conseguenza, della richiesta sempre più pressante”.

Gengo offre poi un quadro generale della vicenda: “Ovviamente nelle nostre strutture sono stati colpiti i più anziani, poi trasferiti in ospedale, ma anche il personale deve fruire di periodi di malattia in base ai sintomi presentati, a partire dalla febbre. In tutte le strutture si misura la febbre ogni mattina, non solo agli ospiti ma tra tutti coloro che lavorano, anche negli uffici. Abbiamo personale ottimo, tutti i nostri collaboratori sono affezionati agli ospiti, tuttavia anche loro a un certo punto si trovano nell’esigenza di fermarsi”.

Chiediamo infine alla presidente quali sono le esigenze di Cooperarci: “Abbiamo bisogno di coprire sempre di più le turnazioni per tutelare i nostri ospiti. Lavoriamo su tre grandi aree: Albenganese, Val Bormida e Savona, e presumo che tra noi e altre cooperative nostre colleghe, riuscire ad avere a disposizione almeno ulteriori 4 o 5 infermieri e una decina di Oss su ciascuna area basterebbe a tamponare con urgenza questa situazione particolare”.



Alberto Sgarlato

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