Con il prolungarsi della quarantena anche i gabbiani della Riviera Ligure cominciano a mostrare segnali di nervosismo. Strade, piazze e marciapiedi deserti sono diventati uno spazio aperto per gli animali che normalmente attendono con più discrezione la comparsa occasionale di cibo, ma la mancanza di resti alimentari e di spazzatura varia costringe loro a spostarsi in cerca di nuovi pasti. Lontano dai loro luoghi abituali.
E' vero che topi, piccioni, uccellini e gli stessi gabbiani sono liberi di attaccare i sacchetti di spazzatura. Bidoni e cassonetti, però, sono vuoti. E nessun umano in spiaggia lascia le consuete briciole.
Così gruppi di gabbiani, oltre ad esemplari solitari, sono stati visti comparire nell'entroterra. L'emergenza Coronavirus con il lockdown generale ne sta trasformando abitudini e comportamento.
Di solito disinibiti nei confronti dell'uomo, al limite dell'aggressivo quando si tratta di procacciarsi il cibo, i gabbiani si stanno aprendo a nuovi territori e dal mare si volgono alla collina.
I rifiuti alimentari di cui sono ghiotti scarseggiano nelle località presso gli arenili e i morsi della fame, evidentemente, si fanno sentire. Così alcuni gabbiani e talvolta piccoli stormi hanno cominciato a volteggiare sui paesi dell'entroterra, specialmente in Val Maremola, in Val Varatella e nell'Albenganese.