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Attualità | 10 aprile 2020, 10:30

Venerdì con... #Immaginafamiglie. Riflessioni sulla fine di questo anno scolastico

Un anno scolastico decisamente atipico rispetto a tutti gli altri, che ricorderemo negli anni. Come stare vicino ai nostri ragazzi? Ne parliamo con la psicoterapeuta

Venerdì con... #Immaginafamiglie. Riflessioni sulla fine di questo anno scolastico

Il 6 aprile il Consiglio dei Ministri ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la legge "Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato". I tre punti fondamentali della legge riguardano i due esami di fine ciclo (scuole medie e superiori) e il passaggio degli studenti del primo e degli anni intermedi alle classi successive. Mentre è prevista una valutazione che tenga conto dell’intero anno scolastico per gli studenti che faranno gli esami finali (siano essi a distanza o, qualora si tornasse a scuola entro il 18 maggio, in presenza), la decisione del ministero è di ammettere alla classe successiva o all’esame finale tutti gli studenti.

Su questo ultimo argomento c’è stata una certa maretta e non sono mancati i commenti dei genitori, preoccupati che tale indicazione demotivi i ragazzi a studiare, dato che non hanno da temere bocciatura, o frustri chi si è sempre impegnato e ad oggi finisce per non essere “premiato”. Su questo da psicologa vorrei fare alcune considerazioni. In primo punto vorrei sottolineare come la legge stessa definisca il tempo per la rivalutazione e il recupero delle competenze non acquisite durante questo anno scolastico da settembre 2020: non è vero che ciò che viene non studiato quest’anno verrà perso.

Ovviamente però va ricordato che tra coloro che non saranno riusciti ad apprendere quanto previsto con la scuola online non saranno solo gli studenti svogliati, ma anche coloro che a casa non hanno le condizioni (tecnologiche o di clima familiare) per poter imparare. Mentre in molti sono pronti a pensare che il fortunato a godere di questo decreto sarà lo studente furbetto che ha trovato la scusa per non aprire i libri e continuare a giocare, ci dimentichiamo che in questa schiera ci sono ragazzi che hanno subito lutti familiari, ragazzi in quarantena magari in attesa dell’esito del tampone dei propri genitori, giovani che hanno smesso di vedere uno dei genitori perché messo in isolamento, ospedalizzato o magari semplicemente perché figlio di separati.

Ci sono ragazzi che hanno perso tutta la loro quotidianità: scuola, amici, vita all’aperto, passioni hobbistiche o sportive che spesso in adolescenza sono percepite come indispensabili per riconoscersi come individui e considerarsi parte della comunità.

Ci sono ragazzi che seguono le lezioni dal cellulare perché l’unico computer di casa è necessario al genitore per il telelavoro, e ci sono anche situazioni peggiori.

Ci sono addirittura ragazzi che non hanno un posto dove seguire con agio le lezioni, che condividono gli spazi con altri membri della famiglia che per mille motivi potrebbero non essere sereni.

 

Non stiamo quindi parlando di aiutare solo lo stereotipato studente “fancazzista”, ma tutto un nutrito gruppo di studenti in difficoltà che ha il diritto di proseguire il proprio percorso e che deve avere il diritto di poter recuperare in futuro le conoscenze che gli sono state precluse. Parlo di diritto perché spesso ci dimentichiamo che andare a scuola, imparare, formarsi è un diritto oltre che un dovere. Spesso dimentichiamo cosa è il voto, lo vediamo come un premio o una punizione. Il voto invece è un punteggio di aderenza tra quanto lo studente dovrebbe sapere e quanto dimostra di sapere. Attenzione, non di quanto effettivamente sa e neanche del suo valore morale. Il voto dipende da molti fattori, tra cui certamente quanto e come si è studiato, ma anche l’ambiente in cui si è studiato, lo stato di salute e lo stato emotivo. E che ancora hanno effetto sul voto anche come, dove e quando viene eseguita la valutazione, da chi, come ci sentiamo e come stiamo mentre siamo valutati. A questo punto mi sembra chiaro il perché ammettere ogni studente alla classe successiva o all’esame, dato il gran numero di fattori negativi che graverebbero sui voti.

 

Come genitori, insegnanti ed educatori siamo chiamati oggi ancora di più a sostenere i ragazzi nel loro percorso di apprendimento.

1. genitori: aiutarli o indirizzarli a costruirsi una routine quotidiana flessibile ma ragionata su come suddividere il tempo per il sonno, i pasti, le lezioni online, i compiti, le faccende casalinghe, lo svago e le relazioni.

Predisporre un ambiente in cui possano studiare in autonomia e il più possibile tranquilli. Permettere loro di svolgere i compiti al telefono o in video chiamata con uno o due compagni.

Mettere una fine all’orario di studio: se si sta troppo tempo sui compiti, questa attività diventa frustrante e a nessuno piace ripetere ogni giorno attività frustranti. Chiedete loro cosa stanno imparando, parlatene insieme, confrontatevi sulle tematiche che stanno affrontando, non per capire se hanno studiato ma per sviluppare prima in voi e di riflesso in loro interesse, confronto, condivisione.

Fate da modello: i ragazzi imparano ciò che vedono, non ciò che gli viene detto. Trovate lo stimolo ad interessarvi, a conoscere, a capire il mondo che vi circonda e condividetelo con loro. Parlate di attualità, di futuro, di sogni, fate progetti.

Fidatevi di loro, supportateli nel trovare hobby e ambiti di interesse nuovi in base ai quali diventare curiosi. Organizzate delle pause tra le ore di studio per chiacchierare e fare merenda.

Chiedete loro di non studiare di notte e aiutateli a fare della serata un momento di relax e svago che preceda un sonno ristoratore, indispensabile per apprendere e regolare l’umore.

2. insegnanti: gli insegnanti sono alle prese con una missione epica, riorganizzare e ristrutturare completamente il mondo della didattica in tempo record. Siate gentili verso voi stessi, non è una passeggiata. A ogni video, a ogni streaming, a ogni chiamata farete un passo avanti.

Usate tutti gli strumenti che potete per arrivare nel modo più autentico, genuino ed empatico ai vostri allievi.

Chiamateli per nome, prendetevi il tempo per sapere come stanno e per chiacchierare.

Scegliete la forma migliore della vostra lezione di volta in volta in base al contenuto e all’obiettivo: fare un breve video di teoria e poi dare esercizi, creare piccoli gruppi di confronto su tematiche o per allenare le lingue straniere, chiedere loro di fare ricerche e di commentare i risultati trovati interrogandosi se le fonti sono appropriate, consigliare video, film e letture che li appassionino alla storia, alla filosofia, all’arte, alla scienza,… allenate la loro curiosità e la loro capacità di sognarsi nel futuro.

Ma soprattutto non scoraggiatevi: state facendo tanto e riceverete critiche. Fate quello che potete nel modo migliore che potete e insegnate ai vostri alunni anche a "staccare" e a prendersi cura di sè. Siete le loro guide e faranno quello che vi vedono fare, non quello che gli dite di fare.

3. Tutti coloro che hanno un ruolo educativo: la nostra storia influenza come ognuno di noi vive questo periodo. In questi giorni la scuola e i compiti hanno la funzione di

a) mantenere una routine rassicurante,

b) passare informazione cioè fare didattica. Funzioni entrambe fondamentali. Ma noi abbiamo anche il compito di insegnare ai ragazzi a rispondere alle difficoltà adattandosi, a prendersi cura di sé, a mantenere le relazioni nella lontananza, ad agire per il bene comune, ad comprendere e autoregolare le proprie emozioni.

Possiamo aver paura che alcuni ragazzi non facciano i compiti, saltino le lezioni online e sottostimino l’importanza della scuola. Responsabilizziamoli dal basso: diamo loro dei compiti in casa, per il bene comune della famiglia, che facciano sentire loro quanto sono importanti e quanto possano essere fondamentali nella vita di casa. Richiediamo la loro attenzione, poniamoci in relazione, confrontiamoci con loro su quello che sta succedendo.

Se prima studiavano chiediamo loro come mai hanno cambiato atteggiamento, apriamo un dialogo. Se già erano restii a osservare le incombenze scolastiche stiamo sul resto: coltiviamo le loro autonomie e la loro capacità di prendere buone decisioni. Possiamo aver paura che i ragazzi più studiosi si sentano presi in giro dalla riforma: chiariamo con loro il concetto di voto, l’importanza del bagaglio culturale per poter raggiungere i propri scopi, aiutiamoli a ricordare la soddisfazione conseguente al loro apprendere; sogniamo con loro il futuro, poniamo con loro nuovi obiettivi e sfide personali, non basate sull’essere migliori degli altri, ma sul migliorare ogni giorno se stessi.

Alla fine di questo periodo saranno promossi i ragazzi che avranno trovato le risorse per tollerare la pandemia, che avranno coltivato i loro obiettivi a lungo termine, che avranno sentito di potersi adattare ma anche di poter far fronte alle difficoltà. E quella sarà la vera promozione che speriamo raggiungano tutti.

Autore di questo articolo:

D.ssa Laura Casnaghi, psicologa e psicoterapeuta. Amo la psicologia, amo il mio lavoro e amo farlo bene. Per me farlo bene significa essere presente, sincera, pratica, aggiornata. Mi piace ciò che è scientifico e validato, preferisco utilizzare metodi di cui ho testato l’efficacia. Sono una psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Sono una terapeuta EMDR.

In questo momento di quarantena sto cercando di offrire servizi gratuiti: #restoacasaconlapsico (rubrica di consigli al tempo del coronavirus su YouTube) e il numero di supporto psicologico per l’emergenza (tel. e wa.: 3407192984). Mi piace usare i social. Mi piace fare la mia parte nel volontariato tramite associazioni come #ImmaginaFamiglie. Mi piace fare ricerca. Posso parlare di psicologia per ore.

“Niente di ciò che è umano può essermi estraneo” diceva Terenzio, e io ne ho fatto tesoro nella mia professione. Poi sul comodino ho i romanzi di Palahniuk (quello di Fight Club per intenderci), perché non è che mi prendo sempre troppo sul serio.

Ricordiamo che è aperto sportello on line INCONTRALEFAMIGLIE seguiteci sulla pagina Facebook IMMAGINAFAMIGLIE per conoscere tutti i servizi a disposizione.

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