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Curiosità | 17 settembre 2014, 18:45

Iniziative a Cairo Montenotte per commemorare gli 800 anni del passaggio di San Francesco

Il primo convento di Liguria e Piemonte, fondato personalmente dal Santo. Si inaugurano i restauri. Il primo libro sull’argomento

Iniziative a Cairo Montenotte per commemorare  gli 800 anni del passaggio di San Francesco

Le Fonti ufficiali francescane attestano con certezza il viaggio di San Francesco, di 800 anni or sono, verso Francia e Spagna diretto in Marocco, dove voleva incontrare il Sultano. Egli passò attraverso Liguria e Piemonte. In Val Bormida un’antichissima e diffusa tradizione orale racconta della sosta del Santo a Cairo e di un miracolo per la figlia sordomuta del marchese Ottone Del Carretto.

Nel 1587 il Ministro Generale dei frati Minori Osservanti, mons. Francesco Gonzaga, poi vescovo di Mantova e Venerabile, ha trascritto il testo della leggenda cairese, ripreso in seguito da molti altri autori (a partire da mons. Paolo Brizio nel 1647, P. Melissano negli Annali francescani ecc.)

In seguito alla guarigione miracolosa della giovane cairese, era stata donata a Francesco una valletta alla periferia del paese, dove sorse il convento - il primo in Liguria e Piemonte, fondato personalmente da San Francesco che fu presidiato dai frati Minori Osservanti per sei secoli, fino agli inizi dell’800, quando venne distrutto dalle truppe napoleoniche.

I religiosi erano una ventina; qui era attivo uno dei cinque studi teologici di tutta la Provincia religiosa di Genova e a Cairo si tennero diversi Capitoli provinciali, nel ‘500 e il 600, quando la Provincia francescana ligure contava cento conventi.

L’evento cairese per celebrare gli 800 anni dal passaggio del Poverello di Assisi e dalla fondazione del convento si articola in tre sabati consecutivi, a partire dal 20 settembre. Per tutto il periodo le vetrine del centro storico saranno allestite a tema francescano.

In concomitanza con le manifestazioni cairesi per gli 800 anni del passaggio di San Francesco è stato pubblicato un libro, ricco di foto a colori, in cui fra l’altro compaiono i nomi dei Padri Guardiani che si sono succeduti nei secoli, i Quaresimalisti chiamati in zona e i frati che qui operarono in tempi storici. Il volume documenta la vita nel cenobio cairese e ne illustra la struttura, recentemente restaurata per buona parte per interessamento del Comune, con un investimento di quasi due milioni di Euro.

Del convento suggestivo è l’antico chiostro con colonnine in pietra arenaria, affascinanti gli affreschi cinquecenteschi e quanto resta della grande chiesa a tre navate. Per un giorno, il 27 settembre, torneranno i Frati Minori, con il Ministro Provinciale e con P. Guglielmo Bozzo, già più volte Padre Provinciale, accolti in piazza a Cairo, dove giungeranno accompagnati in processione da numerosi cristanti delle Confraternite di tre diocesi (Genova, Savona-Noli e Acqui) con una dozzina dei loro grandi crocifissi e dalla Banda musicale cittadina.

Il benvenuto sarà porto dal parroco e dal vescovo di Acqui, mons. Pier Giorgio Micchiardi, fra canti e musiche sacri. Poi P. Guglielmo terrà un discorso, quindi la con celebrazione eucaristica.

Il sabato seguente, 4 ottobre, la festa di San Francesco sarà celebrata inaugurando i lavori di restauro realizzati nel convento cairese, con visita alle rinnovate strutture. La speranza è che gli interventi possano essere completati appena possibile e che il centro torni in attività, come previsto nel progetto “Cantico delle creature”, a beneficio di tutto il comprensorio valbormidese.

Osserva il gen. Rino Aprea, del Comitato organizzatore: «L’auspicio è che da ora, ogni anno Cairo Montenotte ricordi San Francesco e il suo importante passaggio da queste parti celebrandone la festa nel Convento rimesso a nuovo.»

Promotori delle manifestazioni cairesi per gli 800 anni sono diversi organismi locali: dal Lions al Leo Club valbormidese, dal Serra International all’Archivio vescovile di Acqui, dal Comune di Cairo M. alla Società Operaia, dall’associazione culturale Grifl alla parrocchia, alla Fondazione “Nilde Bormioli”: tutti si sono attivati per mettere a punto un evento che rinnovi l’attenzione sulla figura del Santo assisiate e sul complesso francescano cairese, ora parzialmente restaurato con un significativo impegno finanziario di quasi due milioni di euro.

Il Vescovo di Acqui, mons. Pier Giorgio Micchiardi, ha inserito l’evento cairese nel ciclo triennale di manifestazioni propedeutiche alla solennità del giubileo della cattedrale acquese,  dedicata al culto da San Guido nel 1067. Ulteriori dettagli del programma si possono evincere dall’allegata locandina dell’evento.

Ecco il testo della tradizione cairese del miracolo di S. Francesco nella trascrizione del 1587 di P. Francesco Gonzaga: “Da Savona continuando il suo viaggio San Francesco arrivò nel paese del Cairo nelle Langhe. Gli abitanti accorsero a riceverlo mossi dalla fama che anche presso di loro era volata, dalla santità e gesta miracolose del Santo.

Governava allora quel paese, come feudo della Repubblica di Genova, un signore di cui il racconto tace il nome, ricco, temuto, illustre per nobiltà, il quale però in mezzo a tante felicità terrene, era afflitto da un dolore grande e inconsolabile. Egli aveva una figliola sordomuta. Bella di corpo, amabile, era l’angelo della famiglia e ciò rendeva ancor più acuto il dolore del padre che l’adorava.

Quando San Francesco giunse al Cairo, la giovane poteva avere dai 15 ai 17 anni. Non si sa come tra la folla che corse attorno al Santo per ascoltarlo fosse anche lei. Nessuno dapprima se ne accorse, intento ognuno a udire le parole semplici, infuocate che uscivano dalla bocca di Francesco. Ma poi tutti poterono ammirare una scena che poteva muovere al riso se qualcosa di straordinario non si opponeva.

Vedevano la giovane figliola del signore con gli occhi fissi al Santo, la faccia infocata, le labbra semiaperte come mormorassero parole. Chiunque avrebbe detto, se non l’avessero conosciuta, che ella beveva avidamente le parole di Francesco e le ripeteva.

La meraviglia crebbe quando, finito il sermone e benedetta la folla, il Santo si avvicinò alla fanciulla e le disse: ‘Va’ da tuo padre e digli che io desidero che egli edifichi una casa pei miei frati lassù’ (e indicò l’altura solitaria un po’ discosta dal paese, a sinistra del Bormida, fatta apposta per un convento di anime desiderose di elevarsi a Dio lontano dal rumore del mondo).

La giovanetta s’inchinò, baciò la ruvida tonaca del Santo e corse da suo padre.

Ella non aveva ancora detta una parola né dato sospetto che parola potesse pronunciare; quindi la folla si domandava cosa sarebbe avvenuto. Giunta presso suo padre la giovane riferì, come se sempre avesse parlato, il volere del Santo. Il padre stupito e commosso dal miracolo, in un impeto di gioia, di affetto facile a comprendere, l’abbracciò e l’assicurò che il volere di frate Francesco sarebbe stato immediatamente soddisfatto.

La notizia corse immediatamente di casa in casa nel paese e dintorni, e la venerazione per il Santo aumentò in proporzione.” … “Con entusiasmo tutti accorsero alla voce del loro signore quando questi annunziò la fondazione del Convento e la chiesa per i seguaci del Santo. Molti anzi vollero imitarlo e seguirlo nella via da lui annunziata e praticata e furono i primi Frati Minori che abitarono il Convento del Cairo.”

Lorenzo Chiarlone

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