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Alassino | 22 dicembre 2014, 09:00

Andora, Vittorio Sgarbi presenta il libro “Il Tesoro d’Italia II”

Il noto storico dell’arte presenterà un secondo volume di un’opera dedicata all’arte classica. l'incontro sarà il 23 dicembre, ore 19.00, Sala Polivalente di Palazzo Tagliaferro

Andora, Vittorio Sgarbi presenta il libro “Il Tesoro d’Italia II”

Vittorio Sgarbi, sarà ad Andora, martedì 23 dicembre, alle ore 19.00, nella sala Polivalente di Palazzo Tagliaferro, per presentare il secondo volume dell’opera “Il Tesoro d’Italia: Gli Anni delle Meraviglie” (2014, ed. Mondadori). Un’iniziativa organizzata dall’ Associazione Art Project,  GroundZero con il patrocinio del Comune di Andora. A intervistare l'autore, sarà il giornalista Cristiano Bosco.

Vittorio Sgarbi sarà poi a disposizione del pubblico per la firma dei libri.

“Siamo lieti di ospitare il professor Vittorio Sgarbi a Palazzo Tagliaferro. Siamo certi che assisteremo ad preziosa lezione sull’arte del Rinascimento – dichiara Maria Teresa Nasi, Assessore alla Cultura del Comune di Andora - Questo evento fa parte dei numerosi appuntamenti culturali programmati in queste festività natalizie: invitiamo il pubblico a visitare anche la mostra  di preziosi ex Libris nel Museo Mineralogico, l’esposizione di opere di Warhol e Schifano nella Galleria d’Arte Contemporanea del Piano Nobile e la Cappelle Privata del Palazzo che è divenuta uno spazio espositivo grazie alla mostra L’Arte della Politica. Il nostro impegno è porre Andora all’attenzione dei turisti ed degli appassionati d’arte in ogni periodo dell’anno”.

Note di Sgarbi sul libro presentato

“Il Tesoro d'Italia, Vol. II - Gli Anni delle Meraviglie  analizza il periodo del Rinascimento.

"Non c'è, probabilmente, nella storia umana e nella sua espressione attraverso l'arte, momento più alto e fervido d'invenzioni di quello che va dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento, da Piero della Francesca a Pontormo.  – dice Vittorio Sgarbi - A Firenze, e non solo a Firenze, ma a Venezia, a Ferrara, nelle Marche, in Sicilia, in Sardegna, in Friuli, in Lombardia, gli artisti danno vita a quello che è stato chiamato, con conferente definizione, 'Rinascimento'. Anche prima di quegli anni l'arte era stata sublime, ma Piero della Francesca la arricchisce di una intelligenza che trasforma la pittura in pensiero, in teorema, ben oltre le esigenze devozionali.”

Un racconto di epoca fatto attraverso le opere più significative, descritte e spiegate

 “Davanti alla Flagellazione di Urbino non è più sufficiente l'iconografia religiosa, e così davanti alla Annunciata di Antonello da Messina, alla Tempesta di Giorgione, all'Amor sacro e Amor profano di Tiziano, alla Deposizione di Cristo di Pontormo. – spiega ancora l’autore - Di anno in anno appaiono capolavori sempre più sorprendenti. Tra 1470 e 1475 la creatività dei pittori e degli scultori raggiunge vette inattingibili; ma sarà così, di quinquennio in quinquennio, fino alla metà del Cinquecento. Sono gli anni di Mantegna, Cosmè Tura, Botticelli, Leonardo, di Raffaello, di Michelangelo, ma anche di Giovanni Bellini, di Lorenzo Lotto, di Tiziano, di Correggio, di Parmigianino. Sono gli anni delle meraviglie, in cui l'artista si sfida, in un continuo superarsi..."

 

cs

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