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Attualità | 22 ottobre 2014, 11:40

Nozze gay, Cairo Montenotte verso l’apertura alle unioni civili, Briano:”Atto di civiltà”

Molte amministrazioni hanno introdotto un registro delle unioni di fatto, finalizzato a riconoscere parità di condizioni nell’accesso ai servizi erogati dall’ente

Nozze gay, Cairo Montenotte verso l’apertura alle unioni civili, Briano:”Atto di civiltà”

“Un giorno normale, per il diritto all’amore”, così il sindaco di Roma Ignazio Marino ha definito la giornata nella quale ha registrato sedici matrimoni omosessuali celebrati all’estero sui registri delle Unioni Civili.

Il tema è stato al centro, nelle ultime settimane, di accesi dibattiti, con il prefetto di Roma che invita Marino a fare un passo indietro, Renzi che chiede un testo basato su un modello tedesco. Ed in Provincia di Savona?

Uno dei primi ad intervenire sul tema è il sindaco di Cairo Montenotte Fulvio Briano che, tramite il suo blog, apre alle nozze gay:”Penso che si potrebbe cominciare a ragionare del Registro delle unioni civili, anche tra persone dello stesso sesso. Con la sua istituzione la comunità cairese compierebbe un importante passo in direzione del superamento di situazioni di discriminazione, della tutela e del riconoscimento della piena dignità delle unioni di fatto e delle convivenze favorendone l’integrazione e lo sviluppo nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio”.

Attualmente in Italia non esiste una legge specifica sul tema e molte amministrazioni hanno introdotto così un registro delle unioni di fatto, finalizzata a riconoscere parità di condizioni nell’accesso ai servizi erogati dall’ente.

Nei comuni dove è istituito il registro, i partner dell'unione partecipano come nucleo familiare ai bandi per l'assegnazione delle case popolari e possono subentrare al convivente nel contratto d'affitto, in caso di decesso.
"Come nucleo, sottolinea il primo cittadino, cumulano i redditi per ottenere detrazioni sulle imposte o gli aiuti economici in caso di difficoltà. I partner sono equiparati l’uno al “parente prossimo” dell’altro: in caso di ricovero possono ricevere notizie sulle condizioni di salute del compagno o della compagna e possono visitarlo/a come se fosse un coniuge, così come può accompagnare a scuola il figlio del compagno o chiedere dell’andamento scolastico”.
Penso che rappresenterebbe un atto di civiltà se anche il nostro Comune si dotasse di un Registro delle unioni, ma non solo. Credo che potrebbe diventare anche un contributo, per quanto modesto, alla complessiva modernizzazione che il Governo sta attuando in Italia, che insieme al lavoro e l’economia deve riguardare anche i diritti civili”, conclude Briano.

Cinzia Gatti

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