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Eventi | 10 luglio 2014, 23:15

A Giuseppe Pambieri il 44° Premio Veretium per la prosa

Per aver sempre combattuto per la valorizzazione della recitazione e la curata perfezione dei propri mezzi nel contesto del cast e della regia

A Giuseppe Pambieri il 44° Premio Veretium per la prosa

È stato conferito a Giuseppe Pambieri il quarantaquattresimo Premio nazionale Veretium per la prosa, assegnato ogni anno, nell’ambito del Festival Teatrale di Borgio Verezzi, all’attore o all’attrice che nel corso della passata stagione si sia particolarmente distinto per impegno di testo e capacità di interpretazione.

Ad assegnare il riconoscimento sono stati i critici teatrali  Giulio Baffi, Claudia Cannella, Enrico Groppali, Pierantonio Zannoni e Silvana Zanovello.

Il premio è stato assegnato a Giuseppe Pambieri con la seguente motivazione: La 44° edizione del Premio Veretium premia quest’anno Giuseppe Pambieri, un attore giustamente caro al pubblico, che in tutta la sua lunga carriera, tra cinema, teatro e televisione, ha sempre combattuto per la valorizzazione della recitazione e la curata perfezione dei proprio mezzi nel contesto del cast e della regia. Allievo di Giorgio Strehler, di cui interpretò agli inizi “l’Arlecchino” e “Il gioco dei potenti” fu subito primo attore nel ruolo di Oreste nell’unica messa in scena italiana delle “Mosche” di Sartre in un’edizione che, sotto la regia di Enriquez, lo vide protagonista accanto a Valeria Morriconi. Cui fece brillantemente seguito, nel registro giocoso, una felicissima edizione della “Dame de chez Maxime”. Da allora in poi fu gratificato da infiniti successi a cominciare dalle televisive “Sorelle Materassi”, che interpretò accanto a Lina Morelli e Sarah Ferrati, fino al tragico ruolo di Edmund nel famoso “Re Lear” di Strehler. Cui, molti anni dopo, fece seguito la bella interpretazione di “Venezia salva”, diretta da Luca Ronconi. Infine, nella recente  “Coscienza di Zeno”, ha dimostrato un’eccellente maturazione dei propri mezzi, disegnando un personaggio dal fascino ambiguo che termina la sua traiettoria esistenziale sotto il segno terribile del primo conflitto mondiale.

Giuseppe Pambieri ritirerà il Premio, costituito dalla riproduzione dell’antico mulino fenicio tutt’ora visibile sul crinale della collina di Verezzi, in una delle serate del Festival 2014.

c.s.

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