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Eventi | 30 aprile 2016, 16:00

Ad Onzo una mostra con la Fondazione Tribaleglobale

Da altre terre, coltivate da altri contadini, arriva a Onzo la bellezza semplice di oggetti usati in Africa, in Nepal in Oceania per coltivare la terra e allevare bestiame.

Ad Onzo una mostra con la Fondazione Tribaleglobale

Da altre terre, coltivate da altri contadini, arriva a Onzo la bellezza semplice di oggetti usati in Africa, in Nepal in Oceania per coltivare la terra e allevare bestiame. Su iniziativa della Fondazione Tribaleglobale e con il Patrocinio gratuito del Comune di Onzo si potranno vedere nella Sala Polivalente del Comune fionde per la caccia al pipistrello e maschere propiziatorie della caccia, antiche monete a forma di zappa, serrature di granai, strumenti per cagliare il burro, elaborati falcetti e molto altro. Ogni domenica e festivo a partire dal 1 maggio dalle 10 alle 12 , e su appuntamento chiamando il numero 334.8559850, più info sul sito www.tribaleglobale.info nella sezione eventi.

La mostra è curata da Giuliano Arnaldi, Direttore di Fondazione Tribaleglobale che afferma:

“La bellezza nasce da gesti ragionati, articolati e complessi o è figlia dell’istinto e manifesta una luce profonda, misteriosa e indicibile? Difficile dirlo. Certamente la bellezza è sentita più che compresa.  Ci sono opere semplicemente belle. Spero che ciò che esponiamo in questa mostra appartenga a questa categoria, e che ciò che proponiamo sia semplicemente bello. Noi pensiamo di si, c’è una forza profonda che emana da oggetti in cui l’uomo cerca di esprimere ciò che comprende ma non sa spiegarsi: la vita, la speranza, la fatica, e l’insieme di questi sentimenti che è racchiuso in un lavoro antico e universale, il lavoro della terra. Ecco quindi falcetti di contadini nepalesi, incisi con segni ancestrali che rimandano al complesso Pantheon Induista come i segni che si trovano sui quell’incredibile vocabolario di archetipi che sono i i Ghurras, gli strumenti usati sulle montagne di Kathmandu per trasformare il latte degli Yak in burro. Sempre dal Nepal arrivano le maschere realizzate con funghi cresciuti su alberi “scelti” dal fulmine e quindi in qualche modo sacralizzati da una forza temibile e misteriosa. Dall’area Oceanica ecco le maschere e gli oggetti legati al raccolto della patata dolce, vera e propria gara tra contadini dove vince chi offre al proprio competitor il prodotto migliore. Il Continente Africano  ci ricorda il valore reale del danaro con le “ Monete Zappa” dell’area Nigeriana: forgiate nelle forme delle zappe, consentono al promesso sposo con il dono di questi oggetti di testimoniare alla famiglia della sposa la volontà di essere affidabile e pronto a mantenere la nuova famiglia. Sempre dalla Madre Africa provengono le fionde della Costa D’Avorio, destinate alla caccia al pipistrello ( vera prelibatezza locale), ma anche parte importante dei riti di passaggio degli adolescenti: sui manici figure ancestrali e totemiche accompagneranno per sempre il giovane che si affaccia alla vita.  Se verrete a trovarci a Onzo, terra di antico lavoro nei campi, troverete molto altro, a partire da un territorio austero, impegnativo e sublime a pochi chilometri dal mare.  Ogni contadino, dalle montagne Nepalesi alle  colle ingaune” sà  che “ la terra è bassa”… ma basta alzare la testa per immergersi nella grandezza del Creato”.

r.g.

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