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Politica | 20 dicembre 2014, 16:00

"Essere "antipolitici" è una forma di patriottismo: di fronte all'attuale malgoverno non si può essere inerti"

A parlare è Ugo Ghione, che ha aderito al Gruppo Antipolitico Savonese, nato dalle ceneri del “Coordinamento del 9 dicembre di Savona”

"Essere "antipolitici" è una forma di patriottismo: di fronte all'attuale malgoverno non si può essere inerti"

 

Essere “antipolitici” non è da eversivi come afferma Napolitano è anzi una forma di patriottismo”.  A parlare è il prof. Ugo Ghione che tre giorni fa ha aderito al Gruppo Antipolitico Savonese, nato dalle ceneri del “Coordinamento del 9 dicembre di Savona”.

Lo scorso 5 dicembre i Forconi aveva organizzato una manifestazione di protesta a Savona, cha ha avuto però una scarsa adesione. Lo scorso 17 dicembre l’annuncio quindi della nascita di questo movimento, pronto a scendere in politica anche alle prossime elezioni comunali in città.

Una protesta, sottolinea Ghione, che sta diventando sempre più una necessità se si vuole vivere in una nazione moderna e civile, perché di fronte alle attuali situazioni di malgoverno non è ammissibile essere inerti e non reagire”.

Da anni Ugo Ghione insegna negli istituti della Torretta e proprio dalla scuola parte la sua riflessione. “Il governo nazionale da due anni prevede per legge il registro elettronico, per risparmiare, ma questo provvedimento ha causato un aumento della spesa (le spese per ogni istituto scolastico sono dell'ordine dei 20, 30 mila euro), un intralcio al normale lavoro scolastico (ogni insegnante perde fra le 200 e le 250 ore di lezione). Il governo regionale tramite il servizio di protezione civile dirama allerte meteo (spesso discutibili) e propone recuperi di improbabile efficacia (23 dicembre, 2 aprile e 11, 12 e 13 giugno) per quello che ne so nessun consiglio di istituto delle scuole superiori savonesi ha deliberato di andare a scuola il 23 dicembre anzi la maggior parte chiude già il lunedì 22”.

Infine la maggior parte dei problemi in questo momento nascono dalle provincie che si dichiarano prive di fondi e probabilmente è anche vero, ma è altrettanto vero che sono state e sono una fonte di sprechi inaccettabile, ancora oggi leggo sui giornali sul problema del riscaldamento, ma l'anno scorso avevamo costantemente fra i 25° e 30° a gennaio ed era necessario aprire le finestre per poter lavorare con temperature più accettabili ed in più di un'occasione ho notato che il riscaldamento veniva tenuto acceso anche il sabato e la domenica a scuola chiusa, solo dopo tre settimane di segnalazioni alla Preside che regolarmente girava la segnalazione alla provincia si sono presi provvedimenti. Che dire poi dei pannelli fotovoltaici che da almeno cinque anni sono sul tetto della scuola, sono stati pagati con i soldi dei contribuenti, ma mai sono stati collegati alla rete elettrica e giacciono inutilizzati”.

In questa situazione mi dispiace constatarlo, ma l'essere contro questa classe politica, l'essere “antipolitici” non è da eversivi come afferma Napolitano è anzi una forma di patriottismo”, conclude Ghione

 

C.G.

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