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Politica | 27 maggio 2015, 19:30

La "Compagnia europea per il titanio" infiamma le elezioni regionali della Liguria

L'azienda, capitanata da PierFranco Risoli - numero due della BRE - ha chiesto di poter estrarre il metallo in un'area protetta. Giallo sulla sede: all'indirizzo indicato in visura camerale, nessuna traccia della Srl ma solo un ufficio Ubi

La "Compagnia europea per il titanio" infiamma le elezioni regionali della Liguria

Si sposta in terra cuneese l'infuocata battaglia per le prossime elezioni regionali della Liguria, dove l'attuale amministrazione pare stia prendendo in considerazione l'opportunità di far estrarre il titanio in una delle aree più belle e tutelate d'Italia, ossia sul monte Tarine', nel Parco regionale del Beigua, con sede ad Arenzano, in provincia di Genova. La zona interessata sarebbe tra i comune di Urbe e il comune di Sasselo.

Cosa c'entra Cuneo? Semplice, ad inoltrare la richiesta per poter eseguire i carotaggi nell'area protetta è un'azienda cuneese, ossia la Compagnia europea per il titanio (Cet Srl). Come riportato dalla visura camerale, l'oggetto sociale è “la lavorazione e la commercializzazione dei minerali, la gestione e la partecipazione in cave e miniere, nonché la realizzazione e la gestione di impianti minerari”.

Siamo certi che in molti si stupiranno della presenza in Granda di questa società così particolare, ma le sorprese iniziano solo ora e sono davvero molte. Ad iniziare dal presidente del consiglio di amministrazione, nonché rappresentante dell'azienda: PierFranco Risoli, il dottore commercialista cuneese, vicepresidente della Banca Regionale Europea, soprannominato dal noto giornale online "Lo Spiffero", il “Mastrapasqua cuneese” per l'alto numero di cariche collezionate negli anni: ad oggi ha 61 incarichi.

Con il dottor Risoli - che detiene il 20 per cento delle quote societarie - compongono la Compagnia europea per il titanio, altri quattro soci: Ugo Benedetto (26,67 per cento di quote) che è anche l'amministratore delegato, Ada Benedetto che ha lo stesso pacchetto di quote, Sara Dalmasso con il 6,67 per cento delle quote ed infine, sempre con il 26,67 per cento di quote, una Srl denominata Mab.

L'azienda, sempre secondo visura camerale, è stata aperta nel 1985 ed iscritta nel registro delle imprese nel 2001 e il capitale sociale e di 10mila e 400 euro. Sarebbe dunque la Compagnia europea per il titanio ad aver fatto richiesta per un'estrazione del minerale in Liguria: qualche settimana fa, ha depositato all’ufficio delegato della Regione, l’istanza per un prelievo di circa duecento campioni. Già nel 1996 la Cet aveva fatto richiesta di sfruttamento dell’area, negata dal ministero dell’Industria che, allora, era il dicastero referente. La domanda presentata in Regione è piuttosto particolare perché non prevede strumenti meccanici per prelievi e campionamenti, quindi i tecnici andrebbero a lavorare con "paletta e secchiello" e, così è specificato, solo in assenza di vento per evitare eventuali rischi di inquinamento ambientale, essendo stata da tempo appurata la presenza di amianto nel terreno.

Incuriositi dalla presenza di una simile azienda nella nostra città, siamo andati a curiosare, scoprendo che l'ultimo bilancio depositato dalla Cet srl nel registro delle imprese corrisponde a due anni fa e riporta un fatturato pari a zero euro. Abbiamo quindi cercato di metterci in contatto con gli uffici. Non trovando un numero di telefono, sempre più curiosi e affascinati da queste estrazioni di titanio, ci siano recati all'indirizzo della sede, riportato nella visura camerale: via XX Settembre numero 2. Nell'accogliente palazzina con il grande portone in legno, in centro città, però, della Compagnia europea per il titanio, neppure l'ombra.

I citofoni parlano di famiglie italiane e straniere che vivono in quel palazzo, mentre due targhe esterne evidenziano la presenza di un ufficio di promotori dell'Ubi Banca e di una scuola di perfezionamento calcistico. Curiosità nella curiosità, proprio a quell’indirizzo dove pensavamo di trovare l’azienda capitanata da Risoli, si trova, invece, un ufficio della Ubi Banca, di cui fa parte la banca Regionale Europea della quale il commercialista cuneese è vicepresidente. Una bella combinazione.

Della Compagnia europea per il titanio presieduta da Risoli, però, neppure l'ombra. La nostra curiosità non viene così soddisfatta. Ci piacerebbe saperne di più e speriamo, al più presto, di riuscire a contattare o di essere contattati dalla stessa Compagnia europea per il titanio.

la "Compagnia europea per il titanio" infiamma le elezioni regionali della Liguria

RG

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