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Politica | 31 gennaio 2015, 12:31

Slittamento per i comuni sotto i 5000 abitanti di cercare convenzioni o unire le funzioni fondamentali?

Interviene Camiciottoli sul possibile (quasi certo) slittamento al 2016 sull'obbligatorietà da parte dei comuni sotto i 5000 abitanti di svolgere in convenzione o in unione le funzioni fondamentali

Slittamento per i comuni sotto i 5000 abitanti di cercare convenzioni o unire le funzioni fondamentali?

Interviene Camiciottoli sul possibile (quasi certo) slittamento al 2016 sull'obbligatorietà da parte dei comuni sotto i 5000 abitanti di svolgere in convenzione o in unione le funzioni fondamentali.

 

Oggi a chi mi chiede se tiro un sospiro di sollievo per questa “proroga” rispondo no, no perchè ho perso un'occasione per dimostrare che questo decreto studiato per distruggere i piccoli comuni in nome di migliori servizi e risparmi che non ci saranno, è incostituzionale e va cancellata.

Ma è comunque da annoverare come prima vittoria di una battaglia che l'Associazione Nazionale Piccoli Comuni d' Italia porta a casa nel rispetto della Costituzione Repubblicana troppo spesso calpestata negli ultimi anni.

Grave sarebbe appiattirsi su questo slittamento, che non deve essere un'agonizzare, ma deve essere un'opportunita' per riformare il decreto Delirio.

La soddisfazione è per poter rimandare al mittente l'appellativo che mi era stato affibiato di “pifferaio magico” (Malfatti 27/10/2014 art. su IVG) o persona che vendeva cio' che non poteva essere. L'unica cosa che non vendevo era la mia dignità di amministratore e uomo che non si piega per far carriera.

Oggi invece da parte di chi sosteneva a spada tratta le unioni come cura a tutti i mali siamo difronte al più illuminato teatrino della politica cioè dire tutto(prima) e il contrario di tutto (oggi)vale appena ricordare cosa dicevano gli esponenti di ANCI ai Sindaci e agli amministratori  liguri 3 ottobre 2011Pier Luigi Vinai segretario ANCI Liguria:”Stiamo lavorando verso le unioni di comuni,CHE SONO L'UNICA SOLUZIONE POSSIBILE,anche se le resistenze culturali ancora esistono, ma la strada è quella (IVG 3/10/2011).

Ottobre 2014, Pier Luigi Vinai segretario ANCI “ quello verso le unioni dei comuni è un percorso sicuramente impegnativo, ma appare oggi come una via da seguire IMPRESCINDIBILE per affrontare una situazione nella vita dei singoli Comuni che appare sempre più difficile: oggi, diversamente da ieri, da soli non si va da nessuna parte. Per citarne alcune e credo di non poter essere smentito quando dico che questo era il tenore di ogni riunione e conferenza sotto la più pesante spada di Damocle che senza unioni niente contributi, alla luce di quanto accada oggi spero ci spieghino come verranno estite le partite di contributi comunitari che senza unioni non erano accessibili anche per i comuni che oggi non dono in unione.

Ma paradossale, e leggere oggi sul sito dell'ANCI “l'ANCI ribadisce quindi la necessità di una verifica del regime di incentivi e dei processi in corso con l'OBBIETTIVO di sostenere la realizzazione di unioni di comuni sulla base  di scelte VOLONTARIE dei comuni stessi garantento la massima flessibilità nella definizione degli ambiti . Vallo a spiegare agli amministratori che con fati impegno hanno dato vita alle unioni anche non credendoci che ora cambi le carte in tavola.

Prosegue Camiciottoli: oggi più che mai ho la prova della bontà della scelta di abbandonare l'ANCI associazione fortemente politicizzata (Miceli responsabile PD, credo anche per le primarie,e Vinai che era chiaramente schierato a favore del candidato vincitore alle primarie per il centro sinistra e attuale assessore alla riforma degli enti locali, che non ha mai accettato l'ANPCI ai tavoli di confronto perchè non sia mai avere una voce fuori dal coro, e a dimostrazione di quanto abbiano a cuore queste persone il territorio e la sua rappresentatività) Come Associazione Nazionale Piccoli Comuni d' Italia siamo pronti ad avviare un processo di revisione degli Enti Locali, a patto che questo non sia a discapito dei territori, lesivo della costituzione, obbligatorio, ma ragionato su quelle che sono le reali esigenze delle piccole realtà, ma soprattutto a patto che non si voglia far passare questa riforma per il salvagente per un paese (Italia) che ha politici che continuano a guardare il dito e non la luna, voglio dire che fondamentale sia il taglio di tutti gli sprechi che realmente esistono nella politica e che sono il vero problema.

Su questi presupposti noi ci siamo, e mi auguro che da oggi i sindaci dei piccoli comuni possano fare squadra per dire la loro e per aver realmente riconosciuto il diritto alla rappresentatività, il 9 cm sarò a Roma e lancero il manifesto per i piccoli comuni che nasce da un confronto con comuni di tutta Italia e che vuol dire al Governo Riforme noi ci siamo Pagliacciate no grazie abbiamo da lavorare.

Un'ultima cosa la sottolineo sulla questione dell'IMU agricola che tanto a fatto parlare e perdere il sonno a quei cittadini che soprattutto nella nostra regione hanno gia dovuto affrontare difficoltà immense purtroppo da soli dopo gli eventi dei mesi scorsi che li ha messi in ginocchio e dei quali lo stato, se ne è completamente dimenticato, l'ANCI ha dichiarato che aver ritirato il pagamento dell'imu sui terreni agricoli è stato un bene perchè avveniva a bilanci chiusi e quindi sarebbe stato difficile metterla a ruolo, io e come me credo tanti sindaci penso che sia stato un bene perchè si è evitata l'ennesima rapina di stato a danno di cittadini che ormai non ne possono più, per di più questa “marchetta sarebbe servita per dare copertura a l'elemosina degli 80 euro in busta paga, ha concluso Camiciottoli.

cs

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