E' entrata nel vivo la seconda fase dell'intervento Caritas nella diocesi dell'Aquila, pesantemente colpita dal sisma del 6 aprile.
Si tratta di un lavoro, destinato a durare a lungo - spiega
la stessa associazione in una nota - che avrà per protagoniste
le delegazioni regionali delle Caritas diocesane. La prima,
dall'Umbria, è arrivata lunedì al Centro di coordinamento
nazionale Caritas aperto presso la parrocchia del quartiere
Pettino; ieri è stato il turno di Lombardia e Triveneto, oggi
dell'Emilia Romagna; seguiranno, nei prossimi giorni, Lazio,
Puglia, Toscana, Liguria, Piemonte e via via tutte le altre.
Le delegazioni regionali Caritas vengono messe in contatto
con una delle otto zone omogenee in cui è stato suddiviso il
territorio colpito dal sisma: i loro operatori e volontari -
informa sempre la nota - sono chiamati a operare nelle
tendopoli, insieme alle parrocchie locali, ascoltando i bisogni
della popolazione, dedicandosi alle fasce vulnerabili (anziani,
malati, disabili, minori, migranti), registrando le esigenze di
ricostruzione di strutture comunitarie che, in prospettiva, il
territorio presenta.