Attualità - 04 marzo 2010, 07:01

Valbormida: la campagna elettorale? E’ su Facebook

Nonostante fino a pochi mesi fa non sarebbe forse stato pensabile, la campagna elettorale per le regionali in Val Bormida non si combatte più soltanto sui muri dei paesi o con gli incontri diretti, magari nei piccoli bar o nelle società operaie: oggi, il confronto, è su Facebook. Navigando il celeberrimo social network, infatti, il dato che emerge è incontrovertibile: per la prima volta nella storia della politica valbormidese, il voto dipenderà anche da internet. Una tendenza nuova, spesso fiorita nell'ultimo mese, quella di creare gruppi e profili ad hoc per i candidati valbormidesi.

 

Ed è così che, inserendo nel motore di ricerca interno al sito i nomi dei politici locali, si scopre che il vicesindaco di Cairo, Gaetano Milintenda, ha creato i gruppi "Noi che alle Elezioni Regionali 2010 sosteniamo Gaetano Milintenda!" e "Mettiamo la ValBormida al Centro: voto Milintenda in Regione!", mentre il vicesindaco di Carcare, Maurizio Torterolo, raccoglie i suoi sostenitori nel gruppo "Maurizio Torterolo Candidato alle Regionali 2010 in Liguria".

 

Il Consigliere regionale e del comune di Bormida, Graziano Falciani, in quota Biasotti, raccoglie da qualche giorno consensi sul suo profilo personale, mentre il giovane consigliere cairese della Federazione della Sinistra Alberto Poggio è sostenuto dal gruppo "Valbormida Svegliati! La Sinistra Si Unisce!". Michele Boffa, consigliere regionale PD, gestisce il suo profilo sia per commentare video e rassegna stampa, mentre l'unico candidato mancante all'appello digitale è l'Assessore cairese Ermanno Goso, candidato nelle liste dei Verdi.

 

Ma non finisce qui, poiché se cinque su sei candidati hanno profili e gruppi Facebook, tre di loro hanno aperto anche blog personali o siti web: è il caso di Maurizio Torterolo, di Michele Boffa e di Alberto Poggio. Questo per ampliare la loro vetrina digitale, per rendere maggiormente fruibili le loro istanze e per farsi raggiungere anche dagli eventuali "Facebook scettici", che non necessariamente disdegnano però internet o che da esso seguono la campagna elettorale.

 

Insomma, quella di aprirsi al web parrebbe essere una tendenza ormai consolidata, anche da parte di quella politica locale che da sempre è stata abituata alle relazioni dirette, a volte parentali ed amicali. Un'apertura che, c'è da scommetterci, è dovuta anche allo scopo di avvicinarsi ai più giovani e di avvicinare a loro la politica e le amministrazioni, che troppo spesso sentono distanti e disinteressate. Un estremo tentativo, forse, di opporre resistenza al partito del non voto e alle astensioni, che dopo decenni iniziano ad affacciarsi sui panorami dei piccoli comuni. Staremo a vedere, il 30 marzo, se questa "digitalizzazione" porterà i frutti sperati.

 

 

 

l.m.