Da qualche giorno una parte della stazione ferroviaria di Loano è occupata da un cantiere edile. Il cantiere in questione interessa un'area a monte, alle spalle del binario 2, ossia quello servito dai convogli che muovono in direzione di Genova e La Spezia. Fin qui non ci sarebbe nulla di male: i lavori di ristrutturazione sono sempre utili e necessari, specialmente quando riguardano una struttura vetusta e parzialmente compromessa come lo scalo ferroviario loanese. Il problema, però, è che, da un certo punto di vista, questi lavori costituiscono un rischio per tutti i pendolari che si ritrovano ad aspettare il treno sul marciapiede del binario 2.
Il marciapiede del binario 2, come detto, è servito su un lato dai treni che si muovono verso levante, cioè verso Genova e La Spezia. L'altro lato, invece, è servito da un binario di servizio. Proprio su questo binario di solito si muovono i mezzi utili alla manutenzione delle traversine e delle rotaie. In questi giorni, su questo stesso binario si muovono anche i mezzi che trasportano i materiali utilizzati nel cantiere edile di cui sopra. E proprio qui cominciano i rischi. Il marciapiede del binario 2, infatti, è piuttosto stretto. Perciò, i mezzi in questione si ritrovano a muoversi lungo il binario di servizio quasi sfiorando i viaggiatori in attesa del treno. Come si può vedere dalle fotografie in fondo alla pagina, il mezzo giallo in movimento (il cui peso, scarico, è di circa 10 tonnellate) si sposta mantenendo tra sé e i viaggiatori una distanza di non più di qualche decina di centimetri. In una situazione come questa un attimo di distrazione può essere "fatale": un bambino potrebbe sfuggire alla stretta dei genitori attirato dal bestione giallo e curioso di vederlo da vicino; qualche ragazzo, iPod nelle orecchie, potrebbe non rendersi conto del mezzo in arrivo ed essere sfiorato dal suo braccio meccanico. La "fatalità" è sempre in agguato.
I rischi aumentano se teniamo conto di un altro elemento. Gli accessi alla stazione di Loano sono due: uno, quello principale, è in piazzale Marconi, sul lungomare; l'altro, quello secondario, si trova a monte. Questo secondo accesso permette di raggiungere direttamente il marciapiede del binario 2. Per farlo, però, occorre attraversare (a piedi, ovviamente) il binario di servizio di cui abbiamo appena parlato. Se consideriamo che, in questi giorni, su questo binario di servizio si muovono in continuazione mezzi pesanti ben 10 tonnellate, è facile comprendere quanto sia rischiosa questa situazione.
C'è di più. Il secondo accesso secondario è incastonato tra due costruzioni alte circa due piani. Tutti coloro che si trovano a percorrere questo accesso secondario hanno seri problemi di visibilità: non sono in grado di vedere cosa stia accadendo sul binario di servizio finché non hanno oltrepassato gli angoli ciechi delle due casupole. In altri termini, finché non sono arrivati quasi sul binario stesso. Qualora il famigerato mezzo giallo di cui abbiamo parlato fosse in movimento e un viaggiatore stesse percorrendo il secondo accesso proprio in quel momento, il rischio di un incidente sarebbe del 100%. Pensiamo ancora al bambino che sfugge al controllo dei genitori, pensiamo ancora al ragazzo reso temporaneamente sordo dal proprio iPod, pensiamo al viaggiatore in ritardo che ha fretta di raggiungere il binario 2.
Per dovere di cronaca, va detto che gli operai impegnati nei lavori hanno ovviato a questo ipotetico rischio spesso sorvegliando il secondo accesso e scongiurando quindi il rischio di investimento. Tuttavia, tale sorveglianza non è mai costante e continuativa, dunque il rischio è sempre in agguato.
Notiamo un'ultima cosa. Le rotaie che costituiscono il binario 1 e il binario 2 sono mantenute parallele tra loro da massicce traversine in cemento. Il binario di servizio, invece, è tenuto insieme da vetuste traversine di legno. Meglio: da vetuste traversine in legno percorse per tutta la loro lunghezza da profonde venature che ne minano seriamente la tenuta e la capacità di assorbire le sollecitazioni derivanti dal movimento dei mezzi che percorrono il binario. Non ci permettiamo di esprimere pareri tecnici in merito alle capacità di queste rotaie. Semplicemente osserviamo ci sarà pure un motivo se le traversine in legno sono ovunque state sostituite da traversine in cemento.
Ogni cantiere edile reca, in sé, una certa percentuale di rischio. Ma (i lettori ci perdoneranno l'apparente cinismo) un conto è che a rischiare siano gli operai, attrezzati, equipaggiati e "addestrati" ad affrontare determinate situazioni; un altro conto è che a rischiare siano i viaggiatori e i pendolari ferroviari in sosta su un marciapiede, l'unico obbligo dei quali dovrebbe essere "non oltrepassare la linea gialla" e "servirsi del sottopassaggio".