Politica - 26 marzo 2011, 08:49

Spaccarsi la faccia in Piazza Mameli 2, Ghione (NdS): Tuvè mostri i documenti dei lavori a regola d'arte sulla pavimentazione in porfido.

Non si capisce perché l’amministrazione comunale così attenta al “salotto buono” della nostra città non pensi a sostituire questo tipo di pavimentazione per magari dedicarlo ad una piazza pedonalizzata e di pregio come l’area di piazza Diaz davanti al Chiabrera che da anni è una distesa d’asfalto che attende una sistemazione più degna.

Ieri pomeriggio una signora è caduta in piazza Mameli inciampando nella pavimentazione sconnessa delle strisce pedonali, un incidente che può succedere. Ha anche ragione l’assessore Tuvè quando dice che questo tipo di pavimentazione molto pregiato è anche molto delicato e il passaggio di auto e autobus lo danneggia frequentemente.

Non è però accettabile che si dica che i lavori di manutenzione sono fatti a regola d’arte, chiunque passa da piazza Mameli può vedere delle evidenti“toppe” di asfalto.

Se ci sono effettivamente documenti e perizie che affermano che i lavori sono fatti a regola d’arte mi piacerebbe davvero vederli (lo stesso è stato richiesto da questa redazione, ndr)

Mi permetto comunque di far notare che la pavimentazione con cubetti di porfido è estremamente costosa, inadeguata alla piazza per l’intenso traffico tanto da diventare pericolosa per i pedoni nonostante il monitoraggio “ora per ora” dell’amministrazione comunale ed infine è anche esteticamente brutta a causa delle innumerevoli “toppe” per tenere bloccati i cubetti di porfido.

Non si capisce perché l’amministrazione comunale così attenta al “salotto buono” della nostra città non pensi a sostituire questo tipo di pavimentazione per magari dedicarlo ad una piazza pedonalizzata e di pregio come l’area di piazza Diaz davanti al Chiabrera che da anni è una distesa d’asfalto che attende una sistemazione più degna.

Com NdS