Eventi - 26 maggio 2011, 12:00

A Renato Fiacchini il premio Inquieto dell'Anno. Lui dice: "qui si respira". A Vado / Savona non tutti sono d'accordo

Renato Zero ha stravolto apparenze, poetiche e temi del panorama musicale italiano: ha rivoluzionato trucchi, costumi, scenografie; influenzato cultura, costumi e comportamenti dando voce a esclusi e timorosi; ha contribuito a rendere più libera e aperta la società italiana, ha costretto tutti a guardare il diverso che è dentro a ognuno di noi

"E per questo ha suscitato diffidenze e fobie; ricevuto consensi altissimi e attestazioni prestigiose. Il Circolo degli Inquieti intende, tuttavia, andare più a fondo nel riconoscimento dell’Inquietudine di Renato Zero, intende togliergli la maschera, il trucco, riconoscerlo nella sua umanità più profonda. Intende raggiungere quel figlio del controsenso, quella personalità naturalmente strana che ha creato il personaggio Renato Zero.

Per questo abbiamo voluto arrivare a Renato Fiacchini e per questo vogliamo conferire a lui il premio Inquieto dell’Anno 2010. L’occasione è venuta con il suo 60° Compleanno, la ragione è stata la normalità del suo essere contradditorio, la ricerca di sé stesso. Sempre, in ogni fase della vita. Renato Fiacchini è portatore di un’inquietudine indiscreta e poliedrica. In lui crediamo, convivano e combattano turbamenti e ansie, insoddisfazioni e desideri di nuove avventure sentimentali e culturali.

La sua magia è stata ed è quella di anticipare sentimenti e temi civili e sociali attraverso forme innovative di creazione e di provocazione artistica. Nella società dello spettacolo ha trasferito, dalla vita alla scena, un personaggio trasgressivo, scomodo, fino a quel momento “osceno” e ne ha evidenziato l’universalità. Gli ha affidato messaggi forti, ficcanti sostenuti da una religiosità convinta e di sostegno a deboli, emarginati, diversi.

Le sue parole e la sua musica ci assalgono con tutta la drammaticità del reale ma anche con tutta la bellezza e l’imperfezione dell’animo umano Renato Fiacchini, per usare le sue parole è, come il nostro mare, calmo e inquieto; come il nostro mare è sincero. Ha scrutato gli abissi e l’orizzonte di se stesso; ha accarezzato le onde dolci dei suoi sentimenti, lottato con i marosi delle sue passioni, guardato negli occhi di ognuno di noi per riconoscere il suo essere, per farsi trovare nella sua clandestinità, per cercarsi.

E ha aiutato, così, molti di noi a trovarsi, magari suggerendogli la difficile arte del fingersi acrobata per non sentirsi un nano. Per queste ragioni, nominandoLo Inquieto dell’Anno, Lo invitiamo a continuare a dare voce a chi non riesce a farsi sentire, a continuare a dialogare con i nostri sentimenti e passioni, ad interrogarsi sul senso del proprio e del nostro esistere, ad aiutarci, insomma, a vivere, per molto tempo ancora, i migliori anni della nostra vita."

Com.