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Eventi | 15 settembre 2011, 13:39

Albenga, Palazzo Oddo: i cattolici e l'unità d'Italia

Martedì 20 Settembre, conferenza con Pier Franco Quaglieni e Marco Cammi

Albenga, Palazzo Oddo: i cattolici e l'unità d'Italia

Martedì 20 Settembre alle ore 21, al terzo piano di Palazzo Oddo, in Via Roma ad Albenga, si terrà la conferenza dal titolo "I cattolici e l'Unità d'Italia - dal Risorgimento alla revisione del Concordato", una riflessione storica a cura del professor Pier Franco Quaglieni e del professor Marco Cammi.

Il dibattito promosso intende affrontare in sede storica (e quindi non politica o ideologica) il ruolo dei Cattolici italiani in rapporto all'Unità d'Italia di cui quest'anno si celebrano i 150 anni.

Una delle date storiche più controverse della storia risorgimentale è stato il 20 settembre 1870 quando i Bersaglieri di Cadorna entrarono attraverso la breccia di Porta Pia in Roma che divenne così capitale d'Italia. A questo scopo si erano impegnati Garibaldi e Mazzini con tentativi rivoluzionari falliti e Cavour attraverso la trattativa diplomatica secondo la formula “Libera Chiesa in libero Stato”.

La spinosa questione dei rapporti tra Stato e Chiesa è stata una delle problematiche più complesse e delicate che ha segnato il lungo e travagliato cammino dell'unificazione italiana. Rancori, incomprensioni, accuse di integralismo religioso da un lato e di acceso anticlericalismo dall'altro, non solo hanno alimentato polemiche infuocati e contrasti politici di grande rilievo in quegli anni, ma hanno caratterizzato la storia della Chiesa e dell'Italia nei decenni a venire: dall'età giolittiana al Concordato del '29, dall'art. 7 della Costituzione alla revisione del Concordato ad opera di Bettino Craxi.

Se la Chiesa ed in particolare Pio IX ed una parte dei cattolici - pensiamo alla rivista dei gesuiti “La Civiltà Cattolica” - fu ostile al Risorgimento, va detto che un'altra parte di cattolici fu sensibile alle vicende risorgimentali: Alessandro Manzoni, Antonio Rosmini, Raffaello Lambruschini, Gino Capponi, tanto per citare qualche nome. Ma anche Silvio Pellico, Cesare Balbo,Vincenzo Gioberti furono partecipi attivi del Risorgimento e furono cattolici praticanti e convinti. Il Neo-Guelfismo italiano ha rappresentato un'ipotesi di federalismo unitario che poi si rivelò impraticabile ma dimostra sicuramente la sensibilità del mondo religioso, secondo stilemi culturali romantici, al movimento di riscatto nazionale.

L'incontro intende tracciare un percorso di riflessione storica partendo dal Risorgimento nelle due diverse anime, soffermandosi sulla Legge delle Guarentigie del 1871, sui tentativi di conciliazione silenziosa attuati da Giolitti per giungere ai Patti Lateranensi voluti da Mussolini e alla loro riscrittura secondo lo spirito della Costituzione repubblicana nel 1948.

La Conciliazione tra Stato e Chiesa, avvenuta gradualmente, superando il “non expedit” e creando il partito popolare nel 1919, riuscì a superare la frattura tra la coscienza civile e quella religiosa di molti italiani di fede cattolica, creando le condizioni per un superamento dei conflitti che avevano caratterizzato gli anni del Risorgimento e del dopo Risorgimento.

I relatori sono storici di vaglia: il prof. Pier Franco Quaglieni attualmente è direttore scientifico della scuola di alta formazione storica ed è saggista di storia risorgimentale (con centinaia di articoli e saggi) nonché membro del Comitato Nazionale per le onoranze al Conte di Cavour nel 150° della morte, il prof. Marco Cammi è stato docente di storia e filosofia al liceo "Giordano Bruno" di Albenga.

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