Savona - 14 febbraio 2012, 10:21

In Italia, cambia il vento, ed è un vento buono. Se non altro, più sano

Anni fa le prime indagini per reati ambientali. Poi i primi inquisiti...

E' notizia di quattro giorni fa i rinvii a Giudizio dei vertici Enel per disastro ambientale della centrale di Porto Tolle.

E' notizia di oggi la Condanna a 16 anni dai vertici Eternit per disastro ambientale da amianto per la fabbrica di Casale Monferrato.

A Casale Monferrato - scrive la leader della Cgil Susanna Camusso - il sindacato ha rifiutato «il ricatto di dover accettare insostenibili condizioni di rischio pur di mantenere l'occupazione».

«Una scelta dura e difficile, ma corrispondente a una grande visione strategica in cui la salute è stata davvero e concertamente concepita come bene individuale ma anche un interesse della collettività».

Fuori dalla fabbrica, un'intera comunità cittadina tenuta per anni all'insaputa dei rischi derivanti dall'esposizione alla fibra avvelenata.

A quando un (inevitabile, indifferibile, ineludibile) comportamento responsabile del Sindacato anche a Savona sul carbone ?  
A quando a Savona il 'gran rifiuto' del ricatto?
A quando le dichiarazioni sulle "insostenibili condizioni di rischio"?
A quando la "grande visione strategica"?
A quando la concezione della salute "come bene individuale ma anche interesse della collettività"?
Tra 2 anni? forse 5 anni? Quando sarà troppo tardi per molti di noi?

Ricordiamo che anche qui un'intera comunità cittadina è stata tenuta per anni all'insaputa di rischi da esposizione (di cui molti, troppi sono responsabili).
A Casale esposizione da amianto, qui da carbone, poco cambia. E -ricordiamo al Sindacato- che poco cambia a livello di polveri ultrafini se vengono installati gruppi di nuova generazione.

Il carbone uccide, e con le persone muore il nostro senso di responsabilità.
Con le parole di don Milani "A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?"

sm - mpm