Bilancio positivo per l'Autorità Portuale di Savona nonostante la crisi. Un 2012 che si chiude in attivo, e vede investimenti per 3 milioni di euro: di questi 1.600.000 sono stati spesi per la costruzione della nuova sede, all'interno del Porto, il cui completamento è previsto per il 2014.
E' un Gianluigi Miazza evidentemente soddisfatto quello che presenta i risultati dello scorso anno. "Abbiamo chiuso con un avanzo di oltre 4 milioni di euro, e una disponibilità di cassa intorno ai 50 milioni. Nel 2012 sono state sbarcate più di 13 milioni di tonnellate: un calo del 10% rispetto al 2011, ma in realtà imputabile quasi totalmente alle merci varie, lo zoccolo duro delle rinfuse resiste". Acciai e carbone sono addirittura in crescita, buoni risultati anche dal terminal auto.
Inoltre il porto di Savona nel 2012 ha dato lavoro a 2500 persone in maniera stabile e a 5500 in maniera indiretta o temporanea. Insomma, dice Miazza, "un anno incoraggiante in cui sono stati piantati semi che daranno frutto nei prossimi anni". Inclusa la tanto discussa piattaforma di Vado: "E' partita operativamente nel mese di ottobre e sta proseguendo alacremente, come si nota anche visivamente". Obiettivo del 2013 confermare il trend: "Sarebbe significativo, anche in virtù del fatto che un po' ovunque i numeri hanno davanti dei 'meno' importanti. Stiamo anche pensando di assumere una persona che segua i vari cantieri: sono molti e aumenteranno, perchè il mio obiettivo è realizzare almeno il 95% del piano portuale triennale".
Il comitato di oggi ha anche deliberato l'inizio dei lavori per il ripristino dei Cantieri Solimano, con l'eliminazione del muro che al momento taglia in due il litorale. Un intervento complesso da circa 400 mila euro, che elimina una parte dentro il mare, una sulla spiaggia e una nel terreno retrostante. Tempi rapidi, probabilmente già entro la fine dell'estate, per vedere finalmente una continuità di litorale sabbioso come ce ne sono poche in Liguria.
L'incontro odierno è stato anche l'occasione per Miazza per avere il via libera al subentro in alcuni contratti di mutuo, stipulati da altre autorità portuali che non hanno poi speso i denari a loro assegnati. Una autorizzazione arrivata dal Ministero come fonte di finanziamento per la piattaforma Maersk e ratificata oggi, che va ad aggiungersi ai 25 milioni di euro erogati direttamente e va a completare il finanziamento totale di 300 milioni (gli altri 150 sono a carico del concessionario, quindi APM).
Andrea Chiovelli