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Attualità | 29 maggio 2013, 18:30

Patrizia Pollitto (UNC):"Denaro e partiti, nuove regole per i cittadini consumatori"

Poliotto: "I partiti italiani, dal punto di vista dei contributi, si sono allineati agli altri stati europei solo nel 2012"

Patrizia Poliotto

Patrizia Poliotto

E’ stato un Convegno plauditissimo e ricco di partecipazioni e spunti inediti quello che si è svolto a Moncalieri sul tema “Denaro e partiti, idee per l’Italia: come cambiare?”, promosso dal Collegio Carlo Alberto, Ente strumentale della Compagnia di San Paolo.

Ricca la platea di ospiti internazionali tra i massimi studiosi dell’argomento in Europa,  tra cui Eric Phélippau (Università Paris Ouest – Nanterre), Michael Koss (Università di Potsdam), Piero Ignazi (Università di Bologna) ed Eugenio Pizzimenti (Università di Pisa).

Nella seconda parte sono intervenuti Sergio Chiamparino, ex primo cittadino di Torino e ora Presidente della Compagnia di San Paolo, Giancarlo Astegiano della Corte dei Conti, il noto giornalista Sergio Rizzo (Corriere della Sera) e l’Avvocato Patrizia Polliotto, Consigliere del Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo nonché Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la più antica associazione consumeristica italiana.

“Dalla tavola rotonda sono emersi dati interessanti: soltanto dal 2012 i contributi pubblici a i partiti italiani si sono quasi del tutto allineati, dopo gli ingenti tagli governativi a riguardo, alla media degli altri Paesi Europei”, spiega l’Avvocato Patrizia Polliotto. “Il nostro Paese, sotto il profilo legislativo, dal ’48 ai giorni nostri non ha mai affrontato in maniera chiara il tema del finanziamento pubblico ai partiti: in tutti questi anni si sono avvicendati provvedimenti, referendum abrogativi  che però hanno lasciato la situazione invariata, sino all’arrivo del decreto legge dell’attuale Governo Letta”, continua il noto legale.

“Questo ha prodotto risultati drammatici in termini economici: basti pensare che su 2 miliardi e 200 milioni erogati dal 1994 a oggi ai partiti, solo 500 milioni sono stati giustificati come spese dai partiti. Un fatto grave e assurdo, che mostra come la natura giuridica privata del denaro che affluisce ai partiti sia un’anomalia da combattere, in quanto limita al massimo ogni funzione di controllo pubblico sullo stesso”, aggiunge l’Avvocato Polliotto.

“Notevole la caratura degli interventi al Convegno. Il Presidente della Compagnia di San Paolo, Sergio Chiamparino, ha posto l’accento sul fatto che più che al versante spesa, che comunque va calmierato e regolamentato in modo efficace, bisogna badare al versante prodotto dei partiti, che necessita di essere migliore e profondamente rinnovato in termini di percezione - onde evitare sterili fenomeni di antipolitica - per andar meglio incontro alle esigenze della collettività. Sergio Rizzo, noto scrittore-saggista e giornalista del Corriere della Sera, ha evidenziato invece come il finanziamento pubblico ai partiti vada considerato nel suo complesso, tenendo conto anche dei contributi erogati alle strutture parapartitiche quali i giornali di partito e i sindacati, mentre il Prof. Giancarlo Astegiano, Presidente della Sezione Controlli della Corte dei Conti del Piemonte, ha ribadito la necessità di poter contare sull’effettività di controlli severi e sulle relative sanzioni, senza le quali i controlli stessi sono vani”, conclude la Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte.

c.s.

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