Giornata di lauree ieri pomeriggio nella Sala Consiglio in via Balbi 4 presso l'Università di Genova. A prendere il titolo di laurea in Filosofia 5 studenti, 2 triennali e 3 specialistiche. Ma uno in particolare ha destato l'attenzione. Si tratta di Marco Amleto Belelli, meglio noto come Divino Otelma che oggi ha discusso la tesi per concludere il corso di laurea specialistica in Metodologie Filosofiche alla facoltà di Filosofia di Genova. Il "Divino" o come lui stesso si definisce il "Primo Teurgo della Chiesa dei viventi" è diventato nuovamente dottore. Non è infatti per lui il primo titolo accademico, già nel 1975 Belelli si è laureato, sempre presso l'ateneo genovese, in Scienze Politiche, nel 2004 in Storia e nel 2006 in Antropologia alla Sapienza di Roma.
"Dei, angeli e demoni nel pensiero di Agostino d’Ippona": è questo l'argomento che ha discusso il Divino ieri pomeriggio alle 15 davanti ad un'aula colma di gente. Una tesi di 250 pagine contenente lunghe citazioni latine e focalizzata su Sant'Agostino e la sua opera "De civitate Dei".
Ma perché ha scelto Sant'Agostino per la sua tesi? "Sant'Agostino é un argomento interessante, abbiamo ripreso la sua idea di demoni, angeli e divinità. Partendo dal De Civitate Dei abbiamo scoperto che per lui non c'è differenza tra loro, per lui il diavolo non é un concetto ma é una presenza, una entità fisica reale. Nella tesi abbiamo riportato anche alcuni brani di messaggi papali di Wojtyla e Bergoglio"spiega Otelma. Il professor Paolo Aldo Rossi, epistemologo, docente ordinario di Storia del Pensiero Scientifico presso l'Università di Genova é stato il suo correlatore della tesi.
Il nome d'arte di mago Otelma deriva dall'inversione del secondo nome di battesimo, Amleto, trasformato in Divino Otelma. Belelli ha iniziato ad intraprendere la carriera di mago solo dal 1977 ed è diventato famoso con le sue partecipazione in diverse trasmissioni televisive come Odiens, il Maurizio Costanzo Show, Porta a Porta e nel reality show L'isola dei Famosi in cui ha partecipato nel 2012. Belelli afferma di credere nella reincarnazione, di incarnare egli stesso Dio, di essere stato precedentemente un sacerdote di Atlantide, faraone donna d'Egitto e sacerdote romano appartenente ai Quindecemviri sacris faciundis (i custodi dei Libri sibillini).
Per questo fa uso del plurale maiestatico nelle sue apparizioni pubbliche.