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Attualità | 21 febbraio 2014, 10:58

Voci angeliche e chitarre magiche

I savonesi Southern Cross ci portano nella West Coast di Crosby, Stills, Nash e Young

Voci angeliche e chitarre magiche

Abbiamo imparato ormai, settimana dopo settimana con questa rubrica, che la proposta musicale della Riviera Ligure è tra le più eclettiche che si possano trovare in tutta l’Italia. In termini di tribute bands, poi, ne abbiamo già incontrate, in questo spazio, di veramente incredibili, in grado di rendere omaggi a gruppi come Journey, Dire Straits, Europe. Proprio nel filone delle tribute-bands una delle più originali e raffinate sono i savonesi Southern Cross, che rendono omaggio alle quattro voci più belle della West Coast USA, quelle di David Crosby, Stephen Stills, Graham Nash e Neil Young.

Proprio in questi giorni in cui David Crosby, autore tanto quotato a livello mondiale quanto poco prolifico in termini di dischi fatti, esce con il suo nuovo album “Croz” e strabilia il mondo intero ancora una volta con il suo songwriting perfetto, è giusto omaggiare anche chi in provincia di Savona si impegna al massimo per ricrearne le atmosfere. Ne parliamo qui con Ivano Vigo, dei Southern Cross.

1.       L’Italia sembra essere, per tradizione, tendenzialmente “angolofona”: si pensi ai diversi tributi a Queen, Beatles, Pink Floyd, solo per citare alcuni esempi, e quando ci si sposta oltreoceano gli artisti tributati spesso sono vicini al metal, dai Bon Jovi a Guns ‘n’ Roses, sempre per menzionare alcune formazioni molto “tributate”. In tutto questo panorama, come nasce un’idea così raffinata e originale come quella di tributare Crosby, Stills, Nash e Young?

L’idea è arrivata da Lorenzo Piccone ( già collaboratore di Carlo Aonzo , Loris Lombardo, Claudio Bellato). Dopo il nostro incontro circa due anni fa e la prima stesura di un repertorio legato alla musica cantautoriale (Dylan, Neil Young, Cat Stevens, The Band, gli stessi C.S.N.Y.) abbiamo accolto con entusiasmo la svolta oringinale  proposta da Lorenzo.

2.       La sfida in cui avete scelto di cimentarvi non è facile, soprattutto per le complesse armonie vocali e tessiture chitarristiche realizzate dagli originali. Quanto lavoro c’è dietro a un concerto dei Southern Cross?

La preparazione è complessa, per via degli intrecci vocali che vanno rispettati, ma non solo, dinamiche  e parti strumentali richiedono una preparazione attenta e prove meticolose. Allo stesso modo è questo che rende questo progetto interessante e ci ha motivato nella sua costruzione.

3.       Volete presentare i singoli componenti della band e raccontare i loro percorsi musicali ai Lettori di Savonanews?

Lorenzo Piccone , già collaboratore dei sovracitati virtuosi Savonesi , è il più giovane dei tre, ma ha all’attivo un background musicale country e bluegrass di tutto rispetto che si accompagna a doti vocali, che ne fanno il motore trainante della band.

Alessandro Delfino, membro in passato dei F.E.M., storica band savonese, e degli  attuali Moonshiners rock band , musicista raffinato, ha il ruolo di curare  gli abbellimenti strumentali, i soli e le parti armoniche più complesse accompagnato dalla sua fedele Gibson 335, oltre che parte integrante del tessuto vocale del gruppo.

Ivano Vigo (il sottoscritto), nonché leader dei Moonshiners rock band e membro dei MYGurus Beatles tribute band, contribuisce nei brani  alle parti vocali più alte, e alla parte strumentale acustica,oltre che lead vocal in alcuni brani

4.       Il fatto di cimentarvi con un repertorio essenzialmente acustico può costituire un vantaggio in una zona come la Riviera Ligure, dove il peggior nemico del rock sono da sempre le persone che fanno guerra agli alti volumi?

Non ci piace pensare in termini di vantaggi o meno di avere un repertorio acustico, quello che ci                      interessa è creare un concerto coinvolgente, d’ascolto e d’atmosfera, dare delle  emozioni anche chi non conosce il repertorio, ma che di solito sa apprezzare quelle che sono state e sono ancora oggi alcune delle più belle canzoni di tutti i tempi.

5.       E concludiamo con una domanda che, come ci dicono sempre i vari gruppi già intervistati, “porta bene”: quali saranno le prossime occasioni per sentire i Southern Cross dal vivo?

Dopo la fantastica serata del Raindogs del 18 gennaio scorso, ultimamente ci esibiamo con una certa frequenza al Public pub di Celle Ligure, e dovremmo comparire nella futura programmazione live del circolo Chapeau di Savona e del Pilade di Finale Ligure.

Alberto Sgarlato

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