Al pianista Ramin Bahrami, dal 1987 profugo dellIiran, il premio Inquieto dell'anno 2014.
Nato a Teheran, Bahrami dopo la rivoluzione politica del suo Paese, infatti, trova rifugio in Italia, dove può studiare il pianoforte e diplomarsi con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano.
Ramin Bahrami è considerato uno tra i più interessanti interpreti bachiani viventi a livello internazionale.
La ricerca interpretativa del pianista iraniano è attualmente rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione.
A lui dunque va l'ambito riconoscimento, che gli verrà consegnato nel corso della "Festa dell'inquietudine" che tornerà a Finale Ligure dal 15 al 18 maggio. La manifestazione, giunta quest'anno alla settima edizione, affronterà il rapporto tra inquietudine e fuga.
L'edizione di quest"anno ha un profilo internazionale: la festa ospiterà "inquieti" in fuga dai loro paesi e chi li accoglie celebrerà, contestualmente al dramma dell'esilio, il sublime nell'arte e nella musica