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Attualità | 03 maggio 2014, 11:30

Il “violetto” di Albenga al Festival dell’Asparago

In una tre giorni dedicata all'ortaggio, con l'obiettivo di giungere alla costituzione di un marchio "asparago italiano"

Il “violetto” di Albenga al Festival dell’Asparago

Un viaggio nelle splendide terre dell’asparago italiano. E’ il leit-motiv che ha accompagnato la prima edizione di Asparagus, Festival dell’Asparago Italiano, che si è svolta a Peschiera sul Garda. La manifestazione ha coinvolto i consorzi e le associazioni per la tutela dell’asparago del Veneto, dell’Emilia Romagna, del Piemonte e della Liguria.  Tutto all’insegna di un semplice slogan: unità nella varietà. E in effetti le varietà di questo classico ortaggio di stagione sono davvero stupefacenti, sia nel colore, nel gusto, nelle tecniche di coltivazione, legate alle diverse zone produttive. Gli asparagi maggiormente diffusi sono quelli verdi, prodotti principalmente al Sud (Campania) ma anche in Emilia Romagna. Ci sono poi le varietà bianche, tipiche del Veneto e più in generale del Nord Est. Ma esiste, ed è unico nel suo genere, anche l’asparago violetto, coltivato nella piana di Albenga. Oltre al colore, il violetto ingauno si distingue per lo scarso contenuto in fibra  che consente di utilizzare anche la base bianca. La produzione è limitata (5 ettari di terreno, 500 quintali di raccolto) e la preparazione consigliata è anche la più semplice: lessarli (poco) e poi intingerli nell’olio extravergine di oliva.
Verde piacentino, verde di Santena, bianco di Verona e violetto d’Albenga si sono incontrati a Peschiera, spalleggiati da Slow Food Garda Veronese, presentandosi al grande pubblico italiano e straniero che ha affollato il lago di Garda durante i ponti primaverili. Tre giornate di degustazioni, con laboratori del gusto e brevi work shop che hanno visto, tra i protagonisti, anche il CeRSAA, Centro camerale di Sperimentazione e Assistenza Agricola di Albenga.

“Obiettivo dell’incontro – ha spiegato il direttore del CeRSAA, Giovanni Minuto – è stato quello di mettere a punto una strategia comune, fatta di progetti da portare avanti insieme”. Tra questi, anche per favorire la diffusione all’estero del prodotto, figurano anche le iniziative per giungere alla costituzione di un marchio “asparago italiano”.

r.g.

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