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Politica | 06 maggio 2014, 13:32

Piaggio Aero, Rixi (Lega Nord): “No a baratti con gli arabi sulla pelle dei nostri lavoratori”

Riuniuone con una delegazione di Piaggio Aero Industies di Sestri Ponente:"A rischio la sicurezza del Paese e il futuro di centinaia di famiglie liguri”

Piaggio Aero, Rixi (Lega Nord): “No a baratti con gli arabi sulla pelle dei nostri lavoratori”

"La caduta in mano araba di un nostro gioiello industriale come Piaggio Aero Industries decreta il totale fallimento del sistema Paese degli ultimi anni che i governi “dalle larghe intese” hanno affossato nella completa assenza di un piano di politica industriale". Così Edoardo Rixi, consigliere regionale della Lega Nord, che questa mattina ha incontrato in Regione la delegazione dei lavoratori di Piaggio Aero Industries.

"Alla situazione drammatica che rischia di mettere in ginocchio centinaia di famiglie genovesi di tecnici e operai dello stabilimento di Sestri Ponente – spiega Rixi – si aggiunge anche la seria prospettiva di mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Infatti, attraverso l’acquisizione dell’oltre 98% del capitale di Piaggio Aero da parte del fondo finanziario di Abu Dhabi Mubadala, in pratica consegnamo sul piatto d’argento i nostri segreti militari, insieme alle teste dei nostri lavoratori.

Ricordo che il prototipo del drone, che ha già molte commesse anche per il suo impiego in ambito militare in “sistemi d’arma”, oggi, formalmente, non è più di proprietà italiana. Non solo: visto che l’aeroporto di Villanova, secondo l’Enac, non possiede le specifiche per far volare i droni, c’è il forte rischio che le sperimentazioni “decollino” all’estero con il pericolo, concreto, che il drone, pensato e realizzato da cervelli e mani liguri, diventi a tutti gli effetti “made in Abu Dhabi”.

Un dubbio inoltre sorge sulla possibile commistione tra la trattativa sul risanamento di Alitalia con l’entrata degli arabi di Ethiad e la cessione di Piaggio al fondo arabo, che, secondo alcune voci che circolano con sempre più insistenza, potrebbe essere il vero finanziatore dell’operazione che coinvolge la nostra compagnia di bandiera.

A questo punto penso che la nostra Regione debba pretendere rassicurazioni da questo governo, ghiotto di svendite per far quadrare i conti, affinché la vicenda Piaggio non diventi merce di scambio in altri tavoli di trattativa su aziende “bollite”, ma che venga affrontata con serietà e impegno nell’ottica della salvaguardia del know how e dell’eccellenza tecnologica del nostro territorio e di un’azienda sana e in attivo, con potenziali commesse per 190 veivoli da 35 milioni l’uno".

c.s.

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