Eventi - 10 maggio 2014, 18:00

Altare, domenica si svolgerà la tradizionale Fiera di Primavera

Ad impreziosire l'evento, apertura straordinaria per l’intera giornata del Museo dell’Arte Vetraria Altarese con le fornaci accese ed i maestri altaresi al lavoro dalle ore 14.00.

Domenica 11 Maggio si svolgerà, ad Altare la tradizionale Fiera di Primavera, organizzata dal Comune di Altare e dalla Pro Loco in collaborazione con il Consorzio La Piazza Confcommercio, l’Associazione Commercianti, i Laboratori Artigiani, l’Avis, la Croce Bianca e le altre associazioni di volontariato di Altare.

Il programma di anno in anno si arricchisce ed alle bancarelle di ambulanti, ai punti di ristoro ed alle attività commerciali e artigianali aperte tutto il giorno, si affiancherà  quest’anno un mercato di prodotti agricoli con area dedicata in Piazza Mons. Bertolotti.

Inoltre, l’Associazione Arti e Misteri ad Altare organizzerà nella sua sede di Via Paleologo una mostra del pittore altarese Fulvio Pieri e, nel pomeriggio, spettacolo di magia per i più piccoli con Magic Eventi ed esibizione della Band “Gruppo Musicale del Liceo Calasanzio”

Ad impreziosire il tutto, apertura straordinaria per l’intera giornata del Museo dell’Arte Vetraria Altarese con le fornaci accese ed i maestri altaresi al lavoro dalle ore 14.00.

Inoltre, vera e propria novità di questa edizione, la “Prima Sagra della Cagliata con Castagne della Valle” curata dalla Pro Loco di Altare con il Patrocinio del Comune di Altare, di “Slow Food Alta Valle Bormida” e “Terre di Bormia”.

Non è semplice raccontare la storia di questo prodotto campagnolo, nato nelle cascine della Valle e, in modo particolare, ad Altare, dove ha avuto uno sviluppo notevole.

Non c’era contadina che, nel giorno dell’Ascensione, non proponesse a conoscenti ed amici “ra quaio’ ”.

Era un modo particolare di stare assieme in uno dei primi giorni che volgevano al bello, perciò la gente era invogliata ad uscire e fare una scampagnata sulle colline circondanti Altare.

Infatti, quel giorno, al pomeriggio, nelle case c’erano molte persone a mangiare “ra quaio’ ”.

Era un momento conviviale particolare, anche perché era un giorno di festa religiosa molto sentita.

La cagliata o “ra quaio’ “ era prodotta col latte rigorosamente di pecora al quale veniva aggiunto il caglio per poterlo fare rapprendere.

Dopo circa un’ora si degustava con le castagne secche bollite: le castagne secche, nostro tradizionale prodotto locale, nelle case non mancavano mai, anche perché i nostri genitori o nonni ci riempivano con esse una piccola bisaccia. Era la nostra merenda al pascolo.

Tale usanza viene riproposta sperando di fare cosa gradita alle persone anziane e per fare in modo che anche i giovani possano gustarla avvicinandosi a tale prodotto per non dimenticare, così, un importante pezzo della nostra storia rurale, anche perché è sempre più difficile reperire il latte di pecora necessario per fare “ra quaiò”.

Ormai le cascine sono spopolate, le pecore si trovano solo in pochi siti ed il latte ottenuto è usato prevalentemente per prodotti commercializzabili e remunerativi per il produttore. Inoltre, anche per le castagne, l’arrivo del “cinipide galligeno” (un parassita che sta gravemente colpendo i castagni) mette a rischio la produzione delle castagne essiccate che ha in Valle Bormida un importante Presidio Slow Food.

 

c.s.