Attualità - 30 giugno 2014, 08:26

Oltre 32.400 le realtà liguri che da oggi dovranno essere munite di POS

Da oggi scatta l'obbligo per commercianti e professionisti di munirsi dei POS. Ma cosa ne pensano commercianti e cittadini?

Da oggi scatta l’obbligo per commercianti, artigiani e professionisti di accettare pagamenti con «moneta elettronica» quando l’importo supera i 30 euro.

Lo scopo quello di arginare la microevasione collegata ai liberi professionisti che, da oggi sono obbligati per legge a munirsi del contestato apparecchio.

Sotto l’occhio del mirino, dunque, idraulici, elettricisti, piccoli artigiani che attraverso il pagamento in contante, si ritiene, potessero aggirare i controlli sui flussi di denaro, sulle tariffe imposte ai clienti e potessero, più facilmente fare del “nero”.

Scopo nobile, dunque, ma che scatena la protesta di numerosissimi commercianti i quali lamentano, in particolare, i costi eccessivi per munirsi e mantenere un POS e il fatto che le commissioni e i costi di esercizio ricadrebbero per intero sugli esercenti.

Ci si chiede, inoltre, se questo potrebbe essere un metodo realmente efficace per combattere la microevasione.

Molti dubbi dunque, ma una certezza, da oggi oltre 32.400 le realtà artigiane liguri che dovranno adeguarsi alla norma vigente il che comporta un impatto economico sulla micro e piccola imprenditoria che non sarà banale. Si tratta di 435 milioni di euro stimati totali, pari a
246 euro per impresa.

Oggi l’impresa – afferma Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – è costretta a subire l’introduzione del Pos come un ennesimo atto vessatorio, mentre avrebbe tutto l’interesse a favorirne la diffusione se esistessero le condizioni adatte e non gli alti costi attuali. La moneta elettronica consente infatti di offrire un miglior servizio al cliente e maggiore efficienza e sicurezza nelle transazioni commerciali. Da considerare poi che alcune attività a basso margine di redditività corrono il rischio di veder mortificato il loro utile dalle commissioni bancarie”.

Abbiamo chiesto anche alcune opinioni ad alcuni piccoli commercianti ed artigiani che affermano “Chi vuole evadere lo farà comunque. Il discorso del “nero” scatta da un accordo tra i professionisti e i clienti. Gli uni per evitare di pagare le tasse, gli altri per ottenere degli sconti si accordano per un pagamento in contanti che può non essere denunciato. Cosa che può continuare ad accadere naturalmente. Inoltre qualcuno denuncerà una parte del pagamento, magari mentre il resto se lo farà dare in nero. E chi invece contrasta l’evasione poteva comunque farlo anche prima chiedendo lo scontrino o la fattura. Si tratta esclusivamente di un costo per i piccoli commercianti che andrà, come sempre, tutto nelle tasche dei “potenti” attraverso le commissioni che si andranno a pagare sulle varie transazioni”.

Scatta poi il timore di alcuni cittadini che si chiedono “Dato che per i commercianti e i professionisti sarà un costo non decideranno magari di aumentare i costi della merce o dei loro servizi ulteriormente per “starci dentro” con le spese? Chi pagherà allora in quel  caso? Saremo ancora noi”.

Questi i dubbi e i timori, ma un fatto da oggi per legge ci si deve munire di POS, ma paradosso all’italiana, per chi non lo fa?

Niente! Per ora ancora nessuna sanzione prevista almeno fino al prossimo decreto attuativo o la prossima modifica legislativa.

Mara Cacace