Attualità - 28 ottobre 2014, 19:00

Savona, Rete Fermiamo il carbone in audizione su Tirreno Power: “Con il sequestro certificato un dramma alla salute, una sconfitta per tutto il territorio"

Aula gremita oggi pomeriggio per l'audizione delle associazioni ambientaliste nel corso della seconda Commissione Consiliare permanente nella Sala Rossa del Comune. A vincere il confronto tra ambientalisti e lavoratori

Aula gremita oggi pomeriggio per l'audizione della Rete Savonese Fermiamo il Carbone nel corso della seconda Commissione Consiliare permanente che si è tenuta dalle 15.30 nella Sala Rossa del comune di Savona. "Non dobbiamo dimostrare che la combustione inquina, é scientifico - afferma Giovanni Durante della Rete Savonese  - E, conosciuto l'effetto sulla salute delle persone, ci siamo sentiti sin dall’inizio in dovere di intervenire: in questi anni ci siamo sostituiti alla politica e abbiamo sostenuto costi di circa 80.000 euro tra esposti, ricorsi e ricerche scientifiche. Tutte iniziative che abbiamo fatto gratuitamente al posto delle amministrazioni pubbliche”. I rappresentanti delle associazioni aderenti alla Rete Savonese Fermiamo il carbone hanno esposto le loro “ragioni in merito alla questione della centrale Tirreno Power, contro l’uso del carbone e per contrastare i cambiamenti climatici e tutelare la salute e l’ambiente, costruendo speranza per il lavoro e le nostre comunità, con gli strumenti della democrazia e del diritto”. All'audizione erano presenti i consiglieri comunali e anche lavoratori di Tirreno Power.

Alla luce degli ultimi botta e risposta sul web sulla cena di autofinanziamento organizzata dalla Rete Savonese presso la SMS Cantagalletto di Savona, il contrasto tra ambientalisti e lavoratori sussiste, come riflesso della contrapposizione che si è creata, nel caso tirreno Power, tra salute e ambiente. Ma nell'incontro di oggi a vincere è stato un confronto civile e aperto tra le parti.

“Se l’azienda non è in grado di stare sul mercato, non è colpa di noi ambientalisti, ma della crisi del settore energetico” continua Durante. “Il sequestro della centrale non è da attribuire ai comitati ambientalisti, la decisione è stata presa in maniera autonoma dalla Magistratura - afferma Maurizio Loschi di Medicina Democratica Savona e Rete Fermiamo il Carbone – Inoltre non esistono ambientalisti dalla pancia piena, anche io sono un disoccupato”.

I rappresentanti della Rete Savonese hanno presentato la documentazione ufficiale acquisita e tutti gli elementi necessari per valutare la situazione ambientale del territorio. “Il sequestro della centrale e il dispositivo della Procura rappresentano una sconfitta per tutti perché i contenuti della Magistratura certificano un dramma sulla nostra salute – afferma Gianfranco Gervino di Uniti per la salute – Oggi ci troviamo in una situazione in cui né la salute né il lavoro sono stati  tutelati: questa è la vera sconfitta per tutto il territorio savonese. Tutti i documenti e gli avvertimenti lanciati non solo dagli ambientalisti, ma anche dall’Ordine dei Medici, dalla Magistratura, dallo studio dell’Università di Stoccarda non hanno una tendenza vessatoria nei confronti dell’azienda e dei lavoratori”.

Debora Geido