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Attualità | 28 ottobre 2014, 11:00

Reefer: in arrivo la cassa integrazione e riorganizzazione del piano di lavoro

Ieri un altro incontro Filt Cgil "“Un gruppo di lavoratori non accetta che gli accordi del 6 e del 20 dicembre scorso non trovino la loro totale applicazione"

Reefer: in arrivo la cassa integrazione e riorganizzazione del piano di lavoro

Si è svolto ieri pomeriggio un incontro tra i vertici aziendali Reefer e i sindacati, durante il quale l’Amministratore delegato Piccardo ha informato i partecipanti circa la  nuova organizzazione del lavoro "dell'ufficio contenitori" che presenta un organico di 14 impiegati.

Afferma Giorgio Pizzorno RSU Reefer “Avendo l'azienda accolto 4 part time, resteranno 2 full time e 8 saranno gli espulsi, queste le principali risultanze dell’incontro, ma anche un aspetto positivo e cioè il fatto che pare che il ministero abbia autorizzato l'Inps al pagamento della cassa integrazione, motivo per cui si spera a breve arrivi quel che resta dello stipendio di gennaio 2014”.

Non era il solo incontro avvenuto ieri, infatti si è riunita la Filt Cgil durante il quale si è nuovamente discusso circa le prospettive future per i lavoratori Reefer.

A seguito dell’accordo firmato da Cisl e Uil e non sottoscritto dalla segreteria Cgil, infatti pare essere emerso un malumore tra un gruppo di lavoratori.

Afferma Pizzorno “Un gruppo di lavoratori non accetta che gli accordi del 6 e del 20 dicembre scorso non trovino la loro totale applicazione. Occorre ricordare, infatti che quelle intese prevedevano per gli eventuali esuberi di Reefer una ricollocazione in ambito portuale allo scopo di non disperdere le professionalità, ricollocazioni che avrebbero dovuto maturare anche attraverso corsi formativi motivo per cui si erano stabiliti periodi di rotazione (mediamente) semestrali della cassa integrazione al fine di mettere in condizione i dipendenti di partecipare con profitto ai corsi stessi.” 

Continua Pizzorno “Le parti firmatarie di quei patti si dicevano convinte che l'intera comunità portuale si dovesse far carico del problema di Reefer e ciò in un ottica di rafforzamento dello scalo di Savona-Vado, in allora quegli accordi venivano descritti come innovativi e da esportare anche in altri ambiti. Non sarebbero stati necessari accordi di quel genere per fruire degli ammortizzatori sociali finalizzati al licenziamento, in tal senso bastava applicare la normativa vigente senza attendere ulteriori strumenti legislativi provenienti da controriforme sponsorizzate".

Conclude infine “Bisogna evidenziare inoltre che lo stanziamento dei 180.000 € per i corsi di formazione è pervenuto dopo che CGIL CISL UIL hanno proclamato lo sciopero nello scorso giugno su istanza dei lavoratori Reefer. Paradossalmente, grazie a quella protesta, un certo numero di Aziende Portuali si sono costituite in un'Associazione Temporanea di Impresa per attingere e beneficiare di quelle risorse col fine di effettuare formazione sui propri dipendenti, ad oggi invece, a danno dei lavoratori di Reefer, non è partito ancora nessun corso di formazione vanificando così la logica della rotazione lunga della cassa integrazione”.

Mara Cacace

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