Alassino - 26 marzo 2015, 16:30

Fallisce Villa Paradiso di Alassio: timore per i 15 dipendenti e gli anziani ospitati nella struttura

Andrea Torassa (Cisl)"Cerchiamo dialogo con la proprietà per capire le sorti della Residenza Protetta. Il Gruppo che la gestisce è del Piemonte ed è titolare di diverse case di riposo, ci auguriamo riprenda in mano la situazione alassina"

Sono stati consegnati i libri contabili di Villa Paradiso, Residenza Protetta di Alassio, in Tribunale ed ora il timore è per i 15 dipendenti della struttura e per gli anziani che la stessa ospita.

Dal 1999 la struttura completamente rinnovata accoglie una 40ina di ospiti lungo degenti autosufficienti e non ai quali veniva assicurata assistenza paramedica 24 ore su 24, animazione settimanale ed assistenza religiosa, ma che ne sarà adesso della struttura e di coloro che attorno ad essa gravitano?

Ci spiega Andrea Torassa (Cisl) “E’ stato nominato il curatore fallimentare per la Residenza Protetta alassina ed i libri contabili sono stati depositati in Tribunale. In questi giorni abbiamo cercato il contatto con la Proprietà per avviare un dialogo e tutelare al meglio i lavoratori e gli ospiti”.

Continua “La Proprietà è di una società che gestisce diverse strutture in Piemonte, la Giovanni Papa XXIII esimo che ha dato in gestione la struttura di Alassio alla società ora fallita. Le possibilità che si aprono sono: o la manifestazione di interesse da parte di qualcun’altro o che Villa Paradiso torni in mano alla Proprietà che è una struttura solida che opera da diverso tempo nel settore e certamente saprebbe come gestire al meglio la situazione”.

In questo scenario quali le sorti per i lavoratori? “I 15 dipendenti non dovrebbero rischiare il proprio posto di lavoro. – afferma Torassa – Certo siamo di fronte ad un fallimento e non ad un cambio di gestione che sarebbe garantito da accordi contrattuali di tutela, tuttavia, ugualmente l’interesse dovrebbe essere quello di mantenere la struttura e di mantenerla con il personale che da anni presta servizio al suo interno e che, con il tempo, ha instaurato un rapporto di fiducia e amicizia con i ricoverati”.

Conclude Torassa “Mentre fino ad oggi tutti hanno ricevuto regolarmente lo stipendio spettante,un punto di domanda è quello relativo al TFR per i dipendenti.  Ad ogni modo se non dovesse esserci una copertura per la sua corresponsione questo sarebbe coperto eventualmente dall’Inps”.

 

Mara Cacace