La FEE non dovrebbe concedere bandiere blu ai comuni della Riviera dove non vi sia almeno un piccolo tratto di spiaggia, libera o privata a prezzi contenuti, accessibile agli animali domestici; tale servizio è previsto nei criteri di giudizio della federazione ma, malgrado la Protezione Animali savonese lo proponga da vent’anni ai Comuni costieri, molti ancora non ce l’hanno.
E’ stata ENPA Savona, dopo un lungo iter iniziato in solitudine negli anni 90, ad ottenere dai ministeri l’autorizzazione generale che ha permesso di attrezzare la prima spiaggia italiana aperta agli animali, cui ne sono seguite – sulla base di suoi progetti sempre forniti gratuitamente - oltre 600 in Italia.
Ma in provincia ve ne sono solo undici comunali libere o a prezzi modici e sei private; per l‘alto numero di cani, particolarmente necessaria è a Savona, dove l’ENPA spera che Comune ed Autorità Portuale (proprietaria delle spiagge del capoluogo) almeno rispondano, e accolgano finalmente la proposta, ripresentata anche quest’anno e corredata da progetto e regolamento; ma anche Albisola Superiore, Celle, Varazze, Bergeggi e Borgio Verezzi, sono sprovviste di strutture balneari “petfriendly” e molto criticate dai turisti con animali, che le disertano; intanto i comuni diligenti si godono il pieno di turismo animalista, in netta espansione rispetto alla controtendenza del resto del settore e con preziosi benefici per l’economia locale.
La Protezione Animali savonese continua inoltre a chiedere la modifica delle micidiali ordinanze comunali di divieto di accesso ai cani in molte zone ed esercizi della Riviera: aree verdi, giardini pubblici, bar, ristoranti, uffici pubblici e postali; la vera ospitalità è anche consentire ai cani l’ingresso ovunque, come accade nella vicina Costa Azzurra, naturalmente nel pieno rispetto dell’igiene e della incolumità delle persone.