Gli effetti della globalizzazione si spalmano continuamente e il territorio savonese (in particolare quello valbormidese) non ha ancora compiuto una disamina di questo fenomeno epocale. Ne subisce le ferite, senza la capacità di elaborarlo reattivamente, limitandosi a contabilizzare il numero delle aziende moribonde.
Sono anni che i volumi di vendita della Bormioli fanno l'altalena tra alti e bassi, con lo spettro sempre presente degli esuberi. La società di Altare, specializzata in contenitori alimentari di vetro, dipende in gran parte dagli ordinativi di due clienti: Nutella e Ikea.
La Ferrero - come riferisce il segretario regionale della Uiltec - ha tagliato del 20% le richieste di bicchieri per la sua iconica crema di nocciole, tasferendo una parte del mandato in Turchia. Insieme al calo di ordini da parte dell'Ikea, si tratta di una grossa chiusura della valvola d'ossigeno per la storica vetreria valbormidese.
Una prospettiva annunciata, visto che il matrimonio tra la multinazionale d'Alba e l'Anatolia si è celebrato da un pezzo. I costi di produzioni molto bassi delle nocciole turche ha portato il gruppo Ferrero ad acquisire la totalità di Oltan, leader planetario nelle piantagioni di un frutto così ambìto dall'industria dolciaria.
Il 70% delle nocciole mondiali nasce sul Mar Nero. Da sola la Ferrero copre il 25% del mercato globale di nocciole. Non stupisce che la multinazionale delle golosità prosegua nell'opera di espansione e consolidamento nella penisola anatolica. Vale anche per il vetro. Alle spalle della "Rocco Bormioli", una tradizione indiscutibile e gloriosa dell'arte vetraria italiana. Se i barattoli della Nutella si turchizzeranno completamente, ci auguriamo che qualche altra grande azienda riponga fiducia nel made in Italy per sostenere l'attività della Bormioli.