Politica - 03 agosto 2015, 14:43

Regione, 25 rinvii a giudizio per le "Spese Pazze": ci sono anche Miceli, Bruzzone e Melgrati

Oggi il procuratore Francesco Pinto ha chiuso di fatto le indagini sulle spese pazze tra il 2010 e il 2012

Spese pazze in Regione: rinvio a giudizio per l'attuale capogruppo di Fratelli d'Italia Matteo Rosso, l'allora consigliere Udc Massimo Donzella, per il tesoriere del Pd Mario Amelotti, per Marco Melgrati e Luigi Morgillo (all'epoca Forza Italia), Maurizio Torterolo (Lega Nord), Gino Garibaldi, Franco Rocca e Alessio Saso all'epoca Pdl oggi in Ncd. Il procuratore Francesco Pinto, chiudendo di fatto le indagini sulle spese pazze in Regione Liguria tra il 2010 e il 2012 ha chiesto nuovi rinvii a giudizio oltre che per Rixi, Bruzzone, Monteleone, Boffa e Miceli.

E ancora per Marco Limoncini (Udc), Ezio Chiesa (Liguria Viva) e Armando Ezio Capurro entrati in consiglio con la lista del presidente Burlando, Aldo Siri, Alessandro Benzi e Matteo Rossi (Sel), le ex consigliere di Forza Italia Raffaella della Bianca e Roberta Gasco, l'ex consigliere della Federazione della sinistra Giacomo Conti e gli ex Idv Marylin Fusco e Stefano Quaini solo relativamente al 2012, ovvero dopo la loro uscita dal gruppo Idv e il loro ingresso rispettivamente nei gruppi Diritti e Libertà e Misto.

Un filone di indagine a parte, curato dal procuratore aggiunto Nicola Piacente aveva riguardato tutto l'ex gruppo dell'Italia dei Valori in Regione. Maruska Piredda e Stefano Quaini, che hanno scelto il rito abbreviato, sono stati condannati in primo grado rispettivamente a 2 anni e 8 mesi e 2 anni e 4 mesi, mentre i loro colleghi Niccolò Scialfa, Marylin Fusco, l'ex deputato Giovanni Paladini e il tesoriere del gruppo Giorgio De Lucchi sono stati rinviati a giudizio e il processo è appena cominciato.

r.g.