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Eventi | 29 agosto 2015, 15:00

Finale Ligure prosegue la rassegna "Un libro per l’estate"

Gli appuntamenti di settembre

Finale Ligure prosegue la rassegna "Un libro per l’estate"

Proseguono anche a settembre gli incontri con l'autore, a Finalmarina in Piazzale Buraggi ore 21,15, ingresso libero.

Giovedì 3 settembre  MARIO FRUSI presenta LA MALATTIA HA LE SUE BUONE RAGIONI MA LE SI PUO' FAR CAMBIARE IDEA. Ed. Tecniche. In collaborazione con Spia (sentieri di psicologia integrata e associata).

La nostra società contemporanea è afflitta da un lacerante dualismo bene/male. La Medicina non fa difetto a quest’impostazione, più ideologica che realistica: vengono fondate associazioni contro le malattie più disparate, al mero e illusorio scopo di “debellarle” come se si trattasse di nemici esterni - venuti esclusivamente per nuocere - quando invece si tratta, nella più parte dei casi, di segnali che l’organismo offre alla nostra coscienza per suggerirci che qualcosa non va per il verso giusto: un certo tipo di alimentazione procura danni, un comportamento sociale o interpersonale disturbato nuoce all’equilibrio psichico, un lavoro frustrante ammala il corpo e la mente, una postura sbilanciata scatena sintomi dolorosi e diffusi. Attraverso una narrazione ironica ma con continui agganci alla realtà esperienziale di tutti noi, Mario Frusi tenta di divulgare il concetto che la malattia è una condizione dell’esistenza da comprendere - anziché detestare e semplicemente allontanare - affinché l’organismo possa trasformare la sua carica distruttiva in un’esperienza conoscitiva che ci porti al cambiamento. Non a caso il libro ha ricevuto un titolo complesso: “La malattia ha le sue buone ragioni; ma le si può far cambiare idea”- 

Mario Frusi, laureato in Medicina nel 1981, dal 1992 si dedica prevalentemente alle cosiddette “medicine complementari”. E’ docente - con accredito ministeriale – per l’aggiornamento continuo di operatori sanitari e svolge attività privata di libero-professionista. Vive e lavora a Cuneo.

Venerdì 4 settembre  DONATO SALVIA presenta LA MIA MANO DESTRA - Bonfirraro ed. e IL FARMACO OSCURO di ROCK BRYNNER e TRENT STEPHENS, Tai ed. Conduce Laura Raimondo

Nel 1958 una casa farmaceutica tedesca lanciò sul mercato un farmaco. A causa di poveri test di laboratorio, questo farmaco basato sulla Talidomide, causava malformazioni nei futuri bimbi le cui madri lo avevano assunto in gravidanza. Io sono uno di quelle migliaia di bimbi nati tra il 58’ e il 65 anno in cui il prodotto venne ritirato dal commercio.

Il libro narra della mia storia in relazione alla mia mano destra che è focomelica.

Il racconto, leggero e ironico conduce il lettore ad una nuova coscienza di cosa significhi e come vive una persona affetta dalla nascita da sindrome da Talidomide. E non necessariamente deve vivere male. Il libro è accompagnato da informazioni storiche sulla vicenda.

Sabato 5 settembre MAURIZIO TORCHIO presenta CATTIVI. Einaudi Ed. in collaborazione con l'Associazionr Spia  (sentieri di psicologia integrata e associata).

Dal pozzo buio di una cella d'isolamento sgorga una voce. È quella di un ergastolano condannato per sequestro di persona: un crudele gioco di specchi che moltiplica carnefici e vittime, prigionia e libertà. A volte la forza della letteratura sta nel mostrare ciò che preferiremmo tenere sepolto. «La cella è lunga quattro passi e larga un paio di braccia tese. Se mi alzo in punta di piedi tocco il soffitto. È uno spazio a misura d'uomo. A misura mia».


Quello che scorre in cella d'isolamento è un tempo puro, svuotato di eventi. Tanto da far sembrare i giorni di chi può vedere la luce del sole - seppure attraverso le sbarre - come un luogo di libertà, fantasticato per sentito dire. Il mondo di fuori è piú evanescente ancora, piú irreale del passato, o dei sogni. Cresce allora la tentazione di chiamare il carcere casa, e farlo abitare dai ricordi: «Se ti svegli con il batticuore, per fortuna la prigione è lí che ti aspetta. Ti tiene sollevato, separato da terra, inchiodato con la branda nel muro. Sente i tuoi movimenti. Mentre dormi, la prigione trattiene il fiato per ascoltare il tuo respiro». L'orizzonte si restringe un istante dopo l'altro, ma anche i desideri cambiano forma: l'amore per chi si prende cura di te - non importa quanto crudelmente - dà l'innesco a una Sindrome di Stoccolma universale. Un incrocio di solitudini che accomuna carcerati e carcerieri, fino a estendersi all'intera prigione, compreso chi è apparentemente escluso da ogni società e gerarchia. Cattivi è un romanzo di parole e sentimenti compressi, storpiati dalle cattività che li restringono. Ma anche una storia di sopravvivenza in condizioni estreme. Dando fiato a una voce che finisce per diventare l'essenza stessa della reclusione, Maurizio Torchio è riuscito nel miracolo di descrivere, senza mai giudicare, i fili invisibili che legano carnefici e vittime. Il cibo, il sesso, i rumori, l'attaccamento appassionato agli oggetti, servono a parlare di ogni spazio chiuso. A raccontare ogni attesa vana, ogni dolore ripetuto che nella ripetizione trova un balsamo. Fino all'ostinata irragionevole speranza nel dopo, perché «tutta la vita non consumata dev'essersi conservata, in qualche modo, da qualche parte. Dovrà arrivare. Non può essere evaporata semplicemente passeggiando, dormendo».

 

Maurizio Torchio è nato a Torino nel 1970. Ha pubblicato la raccolta di racconti Tecnologie affettive (Sironi 2004) e i romanzi Piccoli animali (Einaudi, 2009) e Cattivi (Einaudi, 2015).

 

Domenica 6 settembre FERNANDO CORATELLI presenta LA RESA – Gaffi Ed.

"Milano è sotto attacco in quattro punti: la stazione, una piazza del centro, il quartiere finanziano, la questura. Terroristi uomini bomba raggiungono, credono, il Paradiso, lasciando sulla Terra morti e macerie. La pace è sempre più difficile della guerra. I quattro protagonisti sopravvivono, ma niente sarà come prima. Andrea ripensa a sua moglie, a suo figlio, li tradisce senza soluzione di continuità. E se ci riprovassero? Teresa, avvocato penalista, single infelice, resta ancora più vittima delle mille luci della città. E poi la coppia scoppiata del terzo potente romanzo di Fernando Coratelli. Tommaso detto Toma, alter ego dell'autore, perso dietro ideali e fanciulle. E Agata, una donna, una pietra. Detesta i percorsi lineari, se non c'è almeno una svolta al giorno nella sua vita, sta male. Tutto esplode? Lei progetta di partire con una Ong, rinunciare alla carriera - e all'amore? - per i derelitti. Il nuovo fondamentalista riluttante, la ricerca della felicità secondo una delle voci letterarie più brillanti. Ma si può cambiare il mondo o è meglio dichiarare 'La resa' e berci sopra?" (Annarita Briganti).



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