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Attualità | 12 aprile 2016, 13:59

Museo Archeologico, il Comune non farà ricorso contro il TAR: la gestione rimare all’Istituto di Studi Liguri

L'amministrazione savonese assegnerà la gestione del museo, come richiesto dalla sentenza del TAR, al secondo classificato. In consiglio comunale giovedì nuova interpellanza del consigliere Aschiero

Museo Archeologico, il Comune non farà ricorso contro il TAR: la gestione rimare all’Istituto di Studi Liguri

 

Il Comune di Savona non farà ricorso contro il TAR in seguito alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale in merito al bando per la gestione del Museo Archeologico. A comunicarlo ieri nella riunione di maggioranza in palazzo Sisto l’assessore alla Cultura, Elisa Di Padova: il Comune non risponderà con un contro ricorso e assegnerà la gestione del museo, come richiesto dalla sentenza del TAR, al secondo classificato ovvero l’Istituto Internazionale di Studi Liguri (l’amministrazione voleva assegnarla alle Cooperative “Archeologia” e “A.R.C.A.”).

La gestione del Museo Archeologico rimane così all’Istituto Internazionale di Studi Liguri diretto da Carlo Varaldo.

Il ricorso al TAR contro il comune di Savona era stato presentato il 21 gennaio scorso dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri che nel 1990 aveva creato il Museo Archeologico e che da allora lo ha gestito ininterrottamente e ampliato anno dopo anno, con i reperti provenienti dalle 58 campagne di scavi archeologici condotti dal 1956 ad oggi dallo stesso Istituto di Studi Liguri sul Priamàr e in altri luoghi della città. L’Istituto Internazionale di Studi Liguri (IISL) aveva partecipato alla gara comunale del 2015, presentando una “offerta economica” più vantaggiosa per il Comune, che aveva però attribuito un punto in più alle Cooperative “Archeologia” e “A.R.C.A.” per l’“offerta tecnica”. Dopo il ricorso al TAR presentato dall’Istituto di studi Liguri, il 18 febbraio scorso il Tribunale Amministrativo Regionale aveva emesso un’ordinanza di “sospensione dell’esecuzione del provvedimento di aggiudicazione definitiva” dell’affidamento della gestione per due anni del Civico Museo Archeologico al “raggruppamento aggiudicatario” delle due cooperative “Archeologica” (di Firenze) e “A.R.C.A.” (di Albisola-Vado Ligure), proclamato il 23 dicembre scorso dalla Dirigente del Settore Cultura del Comune di Savona, architetto Marta Sperati. Infatti nel ricorso depositato dall’Istituto di studi Liguri, lo studio Acquarone di Genova dimostra che la Cooperativa Archeologia, che si è aggiudicata insieme ad Arca la gestione della struttura, non avrebbe potuto partecipare alla gara per violazioni della normativa in materia di sicurezza. La legale rappresentante di Archeologia infatti, era stata condannata per omicidio colposo e il codice degli appalti (dl163/2006), all’articolo 38, afferma che “sono esclusi dalla partecipazione alle procedure di gara coloro che hanno commesso gravi infrazioni debitamente accertate in materia di sicurezza”.

Nel prossimo consiglio comunale di giovedì 14 aprile sarà presentata una nuova interpellanza sull’argomento dal consigliere comunale, Giampiero  Aschiero (API-UDC):

“Considerato che il giorno 15 ottobre è stato impedito in sede di III Commissione consiliare l'audizione della Consulta per il Priamàr sugli indirizzi tecnico – politici del bando  gara per l'affidamento del servizio di gestione del Museo Civico Archeologico, chiedo  per quali motivi l’Amministrazione Comunale non abbia ancora risposto alla Mozione votata all'unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta del 26 novembre 2015 con la quale si chiedeva di verificare i requisiti per la partecipazione alla gara di appalto della Cooperativa Archeologia, la cui presidente Giovanna Bianchi era stata condannata per un grave reato (omicidio colposo) in materia di sicurezza e negligenza nel febbraio del 2015, condanna confermata in Cassazione l’11 gennaio 2016. Invito l’Amministrazione a rinunciare ad ogni forma di ricorso in appello presso il Consiglio di Stato, dal momento che la sentenza del TAR risulta assai esplicita nell’esclusione della sopracitata Cooperativa dalla gara (in RTI con la Società Cooperativa Arca) e dal momento che ciò comporterebbe un’ulteriore inutile spesa per i cittadini savonesi. Infine chiedo quali provvedimenti l’Amministrazione intenda assumere nei confronti dei funzionari che hanno gestito in modo poco corretto la gara (come sottolineato in più punti dalla sentenza del Tribunale Amministrativo) e che hanno incredibilmente perseverato nell’errore anche nel corso della verifica in autotutela richiesta all’unanimità dal Consiglio Comunale”.

 

Debora Geido

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