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Sanità | 12 aprile 2016, 15:30

Ridurre le liste di attesa per gli esami negli ospedali savonesi, il commissario Porfido: "Possibile con migliore organizzazione"

"E' indispensabile intervenire sulle criticità che riguardano tre settori: l'alta tecnologia diagnostica “pesante” (tac, risonanza), ecografie, e screening"

Ridurre le liste di attesa per gli esami negli ospedali savonesi, il commissario Porfido: "Possibile con migliore organizzazione"

Una migliore organizzazione per dare un giro di vite alle liste di attesa “perchè i margini di miglioramento ci sono”. Ad affermarlo, annunciando la strategia che lo impegnerà nei prossimi giorni, è il commissario straordinario dell'Asl 2, Eugenio Porfido, che spiega: “E' indispensabile intervenire sulle criticità che riguardano tre settori:  l'alta tecnologia diagnostica “pesante” (tac, risonanza); ecografie, e screening".

"Per quanto riguarda il primo punto,  insieme con i direttori, stiamo rivedendo le modalità di apertura dei servizi con l'obbiettivo di aumentare gli orari e l'attività dei macchinari. Inoltre, stiamo ultimando la fase di check e controlli della nuova risonanza magnetica installata al San Paolo e che entrerà in attività a fine mese. Si tratta di un macchinario all'avanguardia che consentirà anche di eseguire più esami”.

Per quanto riguarda le ecografie la logica è quella di capire la potenzialità di strumenti e prestazioni per poi correggere le situazioni dove non ci si avvicina agli standard ottimali: “Stiamo predisponendo una mappatura sia sui macchinari presenti in Asl 2, sia sul loro effettivo utilizzo, in modo da metterli a regime, evitando tempi morti”.

Un esempio di tempi morti è l'utilizzo dell'ecodoppler presso l'ospedale di Cairo, che sarebbe in funzione per sole 6/7 ore la settimana: “Una situazione che, se confermata, si dovrà correggere e migliorare”.

Per quanto riguarda, invece, le endoscopie, “ci sarà un'assunzione di uno specialista, anche a fronte di un imminente pensionamento, ma, soprattutto, valuteremo la possibilità di dirottare quegli specialisti ora impegnati anche nelle guardie mediche in ospedale verso, invece, l'attività diagnostica”.

Screening che è un altro nodo caldo: mentre quello sulla prevenzione del tumore al seno sta viaggiando da tempo con tempistiche ottimali, quello per la prevenzione del tumore al colon si incaglia nel secondo passaggio: quando uno riceve l'invito dall'Asl 2, si sottopone al controllo feci, ma fosse positivo, per fare una colonscopia occorrono 6 mesi. Ora, la presenza di sangue occulto non significa necessariamente un problema serio, ma il malcapitato, di fronte ad un primo responso positivo con questi tempi di attesa ora ha solo due alternative: o attendere, preoccupandosi, per sei mesi, o eseguirla privatamente. “E' sicuramente necessario sveltire la seconda fase – conferma Porfido – e con le due azioni sopra descritte dovremmo poter riuscire di aumentare il personale sulla diagnostica e quindi ritagliare anche una sorta di “task force” da utilizzare negli screening con un'attività dedicata”

Nella strategia di Porfido, anche l'istituzione di un “Cupa di 2° livello” che “affiancherà gli operatori allo sportello per seguire casi complessi e avrà un corridoio preferenziale con i medici di medicina generale per seguire i percorsi dei pazienti più problematici”.

Del resto, miglior comunicazione e dialogo tra medici e settori è una delle strade che Porfido intende percorrere per migliorare l'organizzazione dell'Asl 2 anche in riferimento all'abbattimento dei tempi di attesa: “A giorni convocheremo un primo tavolo congiunto medici generali ed ospedalieri per rivedere tempi di accesso e principi di appropriatezza; così come, ripeto, stiamo già mappando la situazione generale in accordo con i responsabili dei vari reparti per individuare e concordare con essi i margini di miglioramento e le azioni per rendere più efficiente l'organizzazione; così come si deve rafforzare il dialogo e il confronto costruttivo tra direttori di presidio e direttori di distretto. I margini ci sono e non possono che basarsi su una migliore organizzazione”.

 

Eleonora Miraglia

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