Politica - 23 maggio 2016, 11:03

"Eredità pesanti al futuro sindaco di Savona, merito di scelte politiche discutibili del centrosinistra": il candidato leghista Arecco all'attacco

"Preoccupati i giovani, gli anziani, i lavoratori"

 

“Bambole non c'è una lira!” e non sto parlando di avanspettacolo e dell'ironica battuta che gli attori ripetevano al termine di ogni serata, ogni qualvolta gli incassi erano stati insufficienti e dunque le ballerine non potevano essere retribuite. Purtroppo sto parlando del bilancio comunale”. Ad intervenire sul tema del bilancio è Massimo Arecco, candidato della Lega Nord alle prossime elezioni comunali di Savona.

“Per la nuova amministrazione che governerà Savona”, continua l’esponente del Carroccio, “i prossimi anni saranno decisamente complicati. L’eredità di vent’anni di governo della città, da parte del centrosinistra, è oramai evidente a tutti”.

“Merito di scelte politiche discutibili e costose”, prosegue Arecco, “di consulenze esterne distribuite a piene mani, di una manifesta inadeguatezza ad ottenere i fondi europei disponibili, oltre al peso degli interessi e dei rimborsi per i mutui accesi, o a causa dei contratti stipulati con banche straniere per acquistare rischiosi prodotti finanziari derivati”.

“Nella Nostra città”, continua Arecco, “oramai: sono preoccupati i dipendenti comunali, che temono per il proprio stipendio. Sono preoccupati i proprietari di immobili, che si rendono conto di essere diventati il “bancomat” delle pubbliche amministrazioni”.

“Sono preoccupati i commercianti”, evidenzia l’esponente del Carroccio, “che assistono impotenti al costante aumento della pressione  fiscale e, in innumerevoli occasioni, non sanno più come riuscire a fare per pagare le cartelle esattoriali. Sono preoccupati i giovani, che, privati della possibilità di trovare un lavoro, alla fine decidono di trasferirsi altrove, meglio ancora se in un paese estero.  Sono preoccupati gli anziani, che non ricordano un simile declino di Savona”.

 

“Bambole non c’è una lira!”: coloro che ci hanno amministrato per decenni sono riusciti a trasformare la trama di un noto spettacolo teatrale del primo dopoguerra in una desolante realtà.  Alla fine di ogni rappresentazione, in allora, il pubblico si divertiva ed applaudiva. Oggigiorno, ai savonesi è rimasto ben poco su cui ridere e scherzare”.

“Al riguardo mi viene in mente il titolo di un noto film diretto ed interpretato da Benigni e Troisi, emblematico per rappresentare l’attuale, amara, realtà savonese: “Non ci resta che piangere!” Liberiamo Savona”, conclude Arecco.

 

                                                                                                                    

c.s.e.


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