Eventi - 08 giugno 2016, 08:00

Savona: l'architettura romanica nel Savonese con Storia Patria

Venerdì 10/6, alle ore 17.00, nel salone di Storia Patria di via Pia 14/4, Marco Ricchebono illustrerà in maniera approfondita l’architettura romanica savonese,

Venerdì 10/6, alle ore 17.00, nel salone di Storia Patria di via Pia 14/4, Marco Ricchebono illustrerà in maniera approfondita l’architettura romanica savonese, costituita soprattutto da un cospicuo numero di edifici religiosi del contado, molti dei quali rappresentano vere e proprie scoperte.

Un pomeriggio dedicato interamente all’architettura romanica savonese studiata e divulgata da colui che meglio la conosce, avendovi dedicato i suoi primi studi oltre quaranta anni or sono; nel corso di una approfondita conferenza-seminario, Marco Ricchebono descriverà le principali testimonianze rimaste nei dintorni di Savona.

La lettura degli edifici romanici dell’area savonese deve, purtroppo, necessariamente rivolgersi a frammenti murari sparsi sul territorio, e per di più relativi a costruzioni modeste; organismi edilizi semplici ed essenziali, perché le chiese urbane maggiori sono tutte da tempo, per eventi vari e non sempre traumatici, irrimediabilmente scomparse.

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Così è per la cattedrale di Santa Maria sul colle del Priamàr, per San Pietro al Brandale, per Santa Maria Maddalena presso la platea mercati, per Sant’Andrea alla Scaria superiore, per San Giorgio sull’omonimo promontorio a sud dell’insenatura portuale, delle quali tutte può ragionevolmente presumersi una fase romanica di cui nulla, ovviamente, si può oggi supporre.

A questo elenco possono aggiungersi le chiese poste nei borghi suburbani, rispettivamente, di Legino (Sant’Ambrogio) e di Lavagnola (San Dalmazio), delle quali gli scarsi resti frammentari esistenti, per la prima all’interno del campanile settecentesco e per la seconda nel sottotetto della navata, vanno riferite a fasi costruttive tardoromaniche.

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È invece nel contado circostante la città murata che ancora rimangono le tracce di quel passaggio storico, determinante per la civiltà europea, che vide, parallelamente alla rinascita della vita urbana e dei commerci, l’esplodere dell’attività edilizia ecclesiastica nelle forme architettoniche del “protoromanico lombardo”.

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Non è privo di significato il fatto che questi piccoli edifici, testimonianza di una frequentazione e di un evidentemente intenso utilizzo agricolo del suolo che oggi appare quasi inspiegabile, si localizzano in quella ampia fascia di territorio posta, poco all’interno della linea di costa, inframmezzata tra i due poli urbani di rilevanza tra antichità e altomedioevo, costituiti a ponente dal municipium di Vada Sabatia e a levante da quella Savo/Saona della quale le fonti (e, in questi ultimi decenni, le evidenze archeologiche) richiamano la intermittente alternanza fino alla definitiva prevalenza della seconda sulla prima.

Nella denuncia dei redditi, esortiamo ancora una volta i nostri Soci ed Amici a devolvere alla Società Savonese di Storia Patria (codice fiscale 80024910095), oltre al 5 per mille, anche l’ulteriore 2 per mille riservato alle associazioni culturali. Da oltre 130 anni, tutto quanto riceviamo è esclusivamente riservato alla conoscenza e tutela della nostra cultura locale.

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