Pasquali, Martino, Rambaudi, Briano e anche la stessa Battaglia si dimettono. A poche ore dal risultato elettorale, che ha visto trionfare il centrodestra e la nomina a sindaco del Comune di Savona di Ilaria Caprioglio, arriva il duro commento di Francesco Lirosi. L’ex assessore ai lavori pubblici è stato tra i grandi esclusi di questa campagna elettorale, con una parte del direttivo del PD che si era opposto fortemente alla sua candidatura.
“Io resto a disposizione”, spiega Lirosi, “degli ideali che ho sempre sostenuto nella mia esperienza politica: lavoro, disponibilità e stare in mezzo alla gente. (si vede che queste cose davano fastidio a chi mira alle varie poltrone)”.
“Se questi sono ancora gli ideali del PD”, continua l’assessore, “sono qui. Ma a patto che quanti hanno condotto questo enorme e illogico pasticcio si dimettano subito da qualsiasi carica. E, come questa notte, per non fare nomi faccio solo i cognomi: Pasquali ( si è messa in lista - guarda caso - ed è stata eletta: complimenti e ora lavori come Consigliere) prima di tutto”.
“La signora Rambaudi”, prosegue l’ex assessore, “che apporto di voti ha potuto dare? E Martino, che pensa di essere un grande stratega.....ma voti niente? La dr.ssa Battaglia, pare valente ricercatrice e certamente donna intelligente e istruita, pensa di essere utile come Consigliera? Ma lasci il posto a qualche giovane, che potrà fare una utile esperienza: con il suo veto all'inserimento in lista di LIrosi e Sorgini ha fatto un danno enorme. Vuole insistere a profondere le sue doti politiche? Per favore, torni da dove é venuta. Il Sindaco Briano si dedichi pure ai cittadini di Cairo. Non si é dimesso dopo la sconfitta alle regionali; non ha agito per formare una coalizione di sinistra (lavoro peraltro difficile); mi ha attaccato duramente (con qualche piccola bugia: 30 anni, 6 mandati) quando ho chiesto l'applicazione dell'art. 43 dello Statuto Regionale, che recita delle deroghe per poter essere candidato dopo 2 mandati da Consigliere, tra l'altro esattamente come altri messi tranquillamente in lista; ha chiaramente espresso parere negativo al mio inserimento in lista. Ora ha perso le elezioni nel capoluogo”.
“Vuole ancore profondere la sua sapienza politica? Spero proprio di no. Credo sia il caso di effettuare una riunione dell'Assemblea Comunale, ricominciare da capo e tentare la difficile impresa di risalire la china. La conditio sine qua non è chiara: chi non ha creduto in certi ideali di lavoro lineare e trasparente si dimetta immediatamente. Io ho rinnovato la tessera del PD e, ripeto, spero che gli ideali siano sempre gli stessi. In caso contrario ne prenderei amaramente e definitivamente atto”, conclude Lirosi.