Savona - 27 giugno 2016, 17:00

A braccetto con il piccolo zar

Cedendo alla mania tuttologica, spesso le Regioni si pronunciano su questioni extraterritoriali, e fuori della loro competenza, per il gusto di esprimere un indirizzo ideologico. Anche se poi il peso di certe mozioni non si traduce nella realtà, lascia comunque un segno perché formalizza le idee di alcuni consiglieri, perfino quando si tratta di posizioni su questioni internazionali che non dovrebbero riguardare per nulla l'occupazione principale dei consiglieri stessi: il bene pubblico dei liguri.

E' il caso della "costituzione di un comitato contro le sanzioni alla Federazione Russa, sul riconoscimento del diritto di autodeterminazione della Crimea e difesa delle produzioni italiane" che una pattuglia della compagine Toti vuole perorare, utilizzando le aule di via Fieschi.

E' proprio la stessa risoluzione approvata dal consiglio del Veneto (basta sostituire l'aggettivo geografico, venete al posto di liguri, all'espressione "difesa delle produzioni"). Qualcuno ha fatto notare che il Veneto è la prima regione d’Europa (con la Corea del Nord, lo Zimbabwe e la Siria) che si schiera con Putin e Medvedev, riconoscendo l'annessione forzata della penisola sul Mar Nero, ossia quella cruenta operazione manu militari di cui poco si parla in Italia. Evidentemente qualcuno vorrebbe la Liguria in questa compagnia del plauso.

L'iniziativa di Zaia, che gli imitatori liguri vogliono replicare, ha fatto imbufalire l'ambasciatore ucraino. Ovviamente. Basterebbe ripercorrere la storia (dal principe Vladimiro che inserì la Crimea nell'Arciducato di Kiev quando la Russia neppure esisteva) e avere una minima visione globale per evitare discorsi sulla "autodeterminazione della Crimea", che pure il buon senso avrebbe espunto dal dibattito regionale. Era sufficiente evitare certi riferimenti (condizionati dall'indipendentismo de noantri) e magari concentrarsi solo sull'opportunità di ridurre le sanzioni a Mosca, per fare una figura almeno più dignitosa.

Tralasciando la confusione puerile tra popolo russo e piccolo zar, che esclude tutta un'opposizione di autentici russi vessati e contrari alle politiche aggressive, certi consiglieri liguri dovrebbero leggere le motivazioni con le quali il Coreper (comitato dell'UE) ha deciso di prorogare le sanzioni sino alla fine di gennaio. Questo è il punto: nessuno in Europa mette in dubbio il mancato rispetto degli accordi di Minsk. Nessuno tranne qualche esponente veneto, lombardo e ligure che non va oltre il proprio naso.

E' chiaro che Mosca, interessata a stanare sodali, voglia inviare una troupe tv a Genova così da esaltare l'endorsement "al pesto". Per un documentario turistico, però, sarebbero stati rubli meglio spesi.

Felix Lammardo