Attualità - 26 settembre 2016, 17:15

Servizio di salvataggio nelle spiagge libere? La capitaneria "striglia" i Comuni: "Solo 4 su 19, costa savonese ancora indietro"

Il comandante Vincenzo Vitale: "Rispetto al 2015, questa estate hanno garantito il servizio solo Finale Ligure, Noli, Laigueglia e Alassio"

Dotare le spiagge libere di servizi di salvataggio? La nostra costa è ancora indietro. Non ci sono stati infatti progressi e miglioramenti da questo punto di vista secondo la Capitaneria di Porto di Savona nell’estate appena trascorsa. Sui 19 Comuni costieri, solo 4 hanno provveduto a dotare il servizio di salvataggio nelle spiagge libere”.

Questo il rimprovero del comandante della Capitaneria di Porto di Savona, Vincenzo Vitale in occasione della presentazione del bilancio dell’operazione “Mare Sicuro 2016” alle amministrazioni del litorale.

Lo scorso giugno, all’inizio della stagione estiva, la Capitaneria infatti aveva sollecitato un vertice nella sede della Provincia di Savona in cui avevano preso parte sindaci, assessori di tredici Comuni del savonese, i consiglieri provinciali, le polizie locali sul tema del servizio di salvataggio negli arenili, (leggi qui).

“Rispetto al 2015, nel quale avevamo registrato numerose spiagge libere presiedute dal servizio di salvataggio messo a disposizione dalle amministrazioni comunali, questa estate hanno garantito il servizio solo Finale Ligure, Noli, Laigueglia e Alassio - spiega il comandante Vitale – Un risultato basso. Bisogna comunque ricordare il supporto e la grande collaborazione con la Croce Rossa, il 118, l’attività delle istituzioni”.

Ma nel corso dell’estate savonese è stato constatato anche un altro fenomeno: sono incrementati gli accampamenti abusivi nelle spiagge.

“Il fenomeno degli accampamenti abusivi è stato in netto aumento rispetto all’anno scorso – afferma il comandante della Capitaneria di Porto – Abbiamo provveduto ad intervenire a Pietra Ligure, Loano, Alassio e Laigueglia, ma anche a Savona, Vado Ligure, Finale Ligure e Noli. In numerosi casi siamo stati sollecitati dalle amministrazioni, coadiuvati dalle polizie locali per intervenire sul fenomeno che, rispetto allo scorso anno, è stato più incisivo”. 

Debora Geido