Spotorno è il terzo Comune in provincia di Savona ad approvare il Registro della Bigenitorialità, dopo Quiliano, che lo ha adottato nel 2015, e Savona, che ha deciso di attivarlo proprio da novembre di quest’anno.
Spiega in merito l’assessore ai Servizi Sociali, Davide Delbono: “Abbiamo deciso di appoggiare questa campagna di sensibilizzazione promossa dall’Associazione Papà Separati con questo atto che io ritengo non soltanto importante dal punto di vista, per così dire, tecnico, ma anche giusto sul piano etico. Perché un bambino ha diritto ad avere un rapporto presente e costante con ambedue i genitori anche in caso di separazione tra loro”.
Ma in pratica, che cosa sancisce il Registro della Bigenitorialità? Fino al 2006 il codice civile, in caso di divorzio e separazione dei coniugi, prevedeva, per i figli minori, l’affidamento in modo esclusivo ad uno dei due genitori, o in modo alternato o congiunto; oggi, però, le cose sono cambiate: la Convenzione sui Diritti per l’infanzia (Convention on the rights of the child) approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 20 novembre 1989, dichiara: “Gli Stati vigilano affinché il fanciullo non sia separato dai suoi due genitori contro la loro volontà, rispettano il diritto del fanciullo di intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambi i genitori”. Tali principi sono stati recepiti anche dall’Italia, con la Legge ratifica 76/1991.
Pertanto, con questo nuovo registro, è sufficiente che uno solo dei due genitori ne faccia richiesta al Comune e tutte le comunicazioni, che possono essere di tipo scolastico (un’informazione da parte degli insegnanti), di tipo medico (ad esempio un pro-memoria per una visita) o qualsiasi altra cosa inerente la vita sociale del bambino inserito nel contesto cittadino, arrivano a casa sia del padre che della madre.
Precisa l’assessore Delbono: “Oggi questo registro non ha alcuna valenza anagrafica, ma ci auguriamo che la acquisti in futuro. Nel frattempo, da un punto di vista pratico, è come se il bambino fosse domiciliato a casa di ambedue i genitori, ed entrambi vengono messi al corrente di ciò che è importante per la sua vita”.