Savona - 03 marzo 2017, 17:00

Le razzie dei carciofi

C'è qualcuno che nottetempo frequenta i campi della piana albenganese, non per appartarsi intimamente, ma per razziare carciofi. Il violetto spinoso, pregio dell'agricoltura locale, finisce nel mirino di ignoti saccheggiatori che lo smerciano secondo canali aumma aumma. Appetitoso per il suo sapore delicato che lo rende unico, fa gola anche ai ladri: prezzo che sfiora i due euro, in certi casi, e guadagno facile. A danno dei coltivatori, specialmente di Lusignano e San Fedele.

La iattura è doppiamente economica. Le piante non vengono soltanto sottratte, ma anche deturpate: il taglio frettoloso dei furfanti lascia il gambo incapace di rigenerarsi. Accanto alle recisioni operate dagli intrusi notturni, ci sono quelle applicate da una certa politica... sempre meno fondi per la promozione delle eccellenze locali. E il carciofo resta indietro. 

Sino a qualche anno fa sussisteva un po' di coordinamento nella promo-commercializzazione dei 4 di Albenga (insieme al carciofo, il pomodoro cuore di bue, la zucchina trombetta e l'asparago violetto). Oggi molte iniziative sono cadute sotto la scure dei tagli. Risparmio e austerity, le solite parole d'ordine. Anziché investimenti. Le sforbiciate alla promozione e alla divulgazione del prodotto fanno persino più male dei ladruncoli maldestri.    

Felix Lammardo