Savona - 03 maggio 2017, 17:00

Vaccini, populismo, fake opinion

Dei due qualcuno è in malafede: o l'editorialista del New York Times o Beppe Grillo. E' una questione di credibilità, non di propaganda. Le controparti si affibbiano a vicenda la responsabilità di "bufalaro". Il Nyt scrive che il "populista comico" avrebbe "attivamente fatto campagna su una piattaforma anti vaccini, ricalcando falsi legami tra vaccinazioni e autismo". Il destinatario rispedisce al mittente con lo stile inconfondibile: "Ci vorrebbe un vaccino obbligatorio contro le cazzate dei giornali". Stile, peraltro, da poco stigmatizzato da Reporters sans frontières.

Gli eletti M5S oggi hanno cercato di sottolineare come i vaccini siano essenziali, ritenendo che "sia dovere e responsabilità di medici e istituzioni fare in modo che ci sia il più alto numero possibile di vaccinazioni".

Però, stando ai fatti, il circuito grillino è intervenuto più volte sull'argomento: già nel 2010 sul blog di Beppe appare un post dal titolo "Di vaccini si può morire". Firmato da Nik il nero, ovvero Nicola Virzì, camionista videomaker dei tour pentastellati, entrato poi nel gruppo di comunicazione al Senato. E' un senatore dei Cinque Stelle ad aver organizzato a Palazzo Madama la proiezione di "Vaxxed", documentario sulla presunta correlazione tra vaccinoprofilassi e autismo. Un altro convegno con voci anti-vacciniste è stato realizzato da un deputato grillino a Montecitorio. Sono alcuni esempi.

Il parere di singole persone non si può certo confondere con la linea generale o politico-sanitaria del movimento. Il quotidiano statunitense ospita le posizioni di molti columnist; in questo caso l'articolo prende di mira l'incrocio tra populismo e cospirazionismo. Basta leggerlo integralmente qui: https://www.nytimes.com/2017/05/02/opinion/vaccination-populism-politics-and-measles.html. Tra l'altro, evidenzia: "Il M5S può non essere responsabile per l'intera epidemia, perché lo scetticismo verso i vaccini precede l'ascesa del partito". Al massimo si potrebbe parlare di fake opinion (lo stesso vale per il post di Nik il nero), ammesso che un'opinione possa mai definirsi fasulla, piuttosto di fake news

Un dato di fatto, enunciato anche nel monito del Nyt, sono i 1.739 casi di morbillo registrati in Italia dal ministero della Sanità dall'inizio dell'anno, rispetto agli 840 casi nell'intero 2016 e ai 250 casi del 2015. E' chiaro che ci sia qualcuno che alimenta la vaccinofobia, anche tra i Cinque Stelle. Replicare con "bisogna rendere subito obbligatorio un vaccino contro le cazzate dei giornalisti" è il solito modo per abbaiare, rendendo il clima ancora più velenoso. Invece il tema è attuale, cruciale e troppo importante per farne una commedia. Non è questione di populismo (termine abusato e scioccamente snobbato), ma di onestà intellettuale e scientifica. 

Felix Lammardo