Savona - 25 luglio 2017, 17:00

La bufala del sub risucchiato

Fake news ne circolano a iosa sulle bacheche dei naviganti savonesi. Si tratta per lo più di fatti fasulli nazionali e globali, non tanto locali (fortunatamente). Ce ne sono alcuni ricorrenti, come quello del sub risucchiato da un Canadair e scaricato tra le fiamme. Una panzana che rimbalzata da lungo tempo, viralizzandosi tristemente nei periodi in cui il Paese è funestato dai roghi boschivi. Non tutti sanno che un aereo per l'emergenza incendi preleva l'acqua attraverso bocchette di 15 centimetri schermate da un reticolo metallico. E così in tanti (troppi) abboccano. Quei tanti che costituiscono la platea non dei buontemponi di cattivo gusto, ma dei furbetti del clickbaiting.

E' albenganese l'uomo che sui suoi server ospita i più prolifici generatori di bufale della Rete nostrana. Non paga - per ora - occuparsi della Riviera o della Liguria: meglio puntare sulle curiosità più generali e sui temi caldi della politica, a partire dai migranti e dalla delinquenza, argomenti spesso associati per incassare visualizzazioni con titoli roboanti e aggressivi.

Ci si può solo augurare che questa deriva della falsa informazione non contagi anche il nostro territorio, dove i cronisti locali generalmente cercano di aderire alla deontologia. Tutti girano intorno al palo dell'informazione: è come una giostra. Se il perno si inclina, chiunque rischia di traballare. E' interesse di tutti avere una stampa (ormai online) seria e affidabile.

C'è un gran dibattito intorno agli algoritmi, che mostrano agli utenti i contenuti più pertinenti e "desiderabili". Ma l'informazione, l'approfondimento, la consapevolezza e lo sviluppo dello spirito critico non sono questioni di palato. Ci vuole qualcuno che ponga un freno (anzitutto legislativo) all'idea secondo cui è giusto fornire alle persone quello che vogliono sentirsi dire, e non quello che invece è rilevante per la collettività. L'informazione non deve essere gradevole né personalizzata, ma autentica, pubblica e importante.

Felix Lammardo