Attualità - 06 agosto 2017, 15:27

Albenganesi perplessi per il “pesto alla portoghese”

Una foto scattata da un turista in vacanza in Portogallo diventa “virale” sui social network

Un nuovo “tormentone estivo” gira su alcune bacheche dei social network in queste giornate calde. È una foto che ritrae alcuni vasetti di pesto confezionato da un’azienda portoghese, probabilmente fotografato sugli scaffali di un supermercato da qualche turista ligure in vacanza in Portogallo. “Molho pesto” (salsa al pesto), reca la dicitura sull’etichetta. E, si sa, agli albenganesi toccate tutto ma non il pesto: già da anni (ma diciamo pure da secoli) imperversa la “guerra” con gli amici-nemici genovesi, sul tema se il vero pesto sia solo quello con il basilico della Piana Ingauna o con quello del Golfo del Tigullio, figurarsi se chi è cresciuto all’ombra delle torri può accettare certe “intrusioni” di terzi.

Noi non abbiamo assaggiato il prodotto, per cui, per quello che ne sappiamo, potrebbe anche essere di ottima fattura e realizzato con materie prime di alta qualità (la foto non ci permette di leggere la lista degli ingredienti che sarebbe, almeno in parte, rivelatrice). L’etichetta recita “gusto italiano” e noi, sportivamente, ci crediamo. Ma ciò che ha suscitato perplessità, ilarità e persino qualche slancio di indignazione tra i commenti sulle pagine social è quell’etichetta, con la foto di una mano chiusa a punta in quel tipico gesto che fu del grande comico Totò, ma che ricorda anche un po’ il pm Antonio Di Pietro nella sua celebre frase “Ma che c’azzecca?”… Ecco, appunto: che c’azzecca un gesto così veracemente “mediterraneo” con il ligurissimo pesto? E qualcuno, sui social, commenta: “Per favore, non confondiamo la pummarola con il pesto”. Questa frase diventerà lo slogan che spazzerà via l’ormai demodé “Ciao Milano?”. Per gli albenganesi è già “Ciao Portogallo”.

Alberto Sgarlato